† Sequentia sancti Euangelii secundum Ioannem (VII, 1-13). In illo tempore: Ambulabat Iesus in Galilæam, non enim uolebat in Iudæam ambulare, quia quærebant eum Iudæi interficere. Erat autem in proximo dies festus Iudæorum, Scenopegia. Dixerunt autem ad eum fratres eius: Transi hinc, et uade in Iudæam, ut et discipuli tui uideant opera tua, quæ facis. Nemo quippe in occulto quid facit, et quærit ipse in palam esse: si hæc facis, manifesta teipsum mundo. Neque enim fratres eius credebant in eum. Dicit ergo eis Iesus: Tempus meum nondum aduenit: tempus autem uestrum semper est paratum. Non potest mundus odisse vos: me autem odit: quia ego testimonium perhibeo de illo, quod opera eius mala sunt. Vos ascendite ad diem festum hunc, ego autem non ascendo ad diem festum istum: quia meum tempus nondum impletum est. Hæc cum dixisset, ipse mansit in Galilæa. Vt autem ascenderunt fratres eius, tunc et ipse ascendit ad diem festum non manifeste, sed quasi in occulto. Iudæi ergo quærebant eum in die festo, et dicebant: Vbi est ille? Et murmur multum erat in turba de eo. Quidam enim dicebant: Quia bonus est. Alii autem dicebant: Non, sed seducit turbas. Nemo tamen palam loquebatur de illo, propter metum Iudæorum.
SANTA MARIA IN VIA LATA, RIONE IX PIGNA
Questa celebre ed antica chiesa di s. Maria in Via Lata fu diaconia cardinalizia, prese e ritiene il nome dalla celebre via su cui venne eretta. Difatti, con questo nome si trova nel libro pontificale di Benedetto III, in Leone III ed in Niccolò I; dove anzi si dice che le acque del fiume si sparsero per la via Lata ed entrarono nella basilica della Vergine che è quivi "quae ibidem est." Cencio Camerario dice che aveva sedici denari di presbiterio. L' Anonimo ed il Signorili la pongono accanto a s. Lorenzo della Pigna.
Il Bruzio osi riepiloga la storia della chiesa:
"Sotto Alessandro VII fu quasi del tutto rovinata, si crede che qui s. Pietro facesse un piccolo oratorio (sic) dove celebrava i ss. misteri, dove pure s. Paolo habitò due ani continui. Dicono anche fosse edificata l' anno 706 da Teolatto marito di Teodora sorella d' Alberico senatore di Roma, altri la dicono eretta da Sergio I. Sembra certo essere stata un' antica stazione apostolica dove poi l' anno 700 il papa Sergio volle edificare una memoria alla b. Vergine riponendo sotto l' altare il corpo di s. Agapito martire costituendola diaconia. Quest' oratorio fu anche detto dei ss. Paolo e Luca. L' anno 1408, raffreddata la divozion, apparve la s. Vergine ad un cappellano e fece molti miracoli.
"Leone X l' arricchì di molte reliquie che furono trovate in tempo d' Innocenzo VIII, allorchè fu distrutta la prima fabbrica ove si ritrovò nell' urna dell' altar maggiore una schedola in cui si diceva che Leone IX avea riportato quelle reliquie l' anno 1049 in tempo di Enrico VI. Eugenio IV unì al clero secolare che l' ufficiava sotto la giurisdizione d' un priore il vicino monastero delle monache di s. Ciriaco l' anno 1433 con tutte le rendite, con bolla dei 19 marzo, che si cv nell' archivio capitolare della chiesa. Nicola V successore d' Eugenio trasferì altrove le monache restate del detto monastero e consolidando le loro entrate e di un' altra vicina chiesa di s. Nicola in s. Maria in via Lata istituì nove canonicati ed un priorato; come testifica Callisto III successore d detto Nicolò. L' anno 1491 la chiesa fu di nuovo fabbricata d' ordine d' Innocenzo VIII; havea 700 anime nei limiti della sua parrocchia."
Questa celebre ed antica chiesa di s. Maria in Via Lata fu diaconia cardinalizia, prese e ritiene il nome dalla celebre via su cui venne eretta. Difatti, con questo nome si trova nel libro pontificale di Benedetto III, in Leone III ed in Niccolò I; dove anzi si dice che le acque del fiume si sparsero per la via Lata ed entrarono nella basilica della Vergine che è quivi "quae ibidem est." Cencio Camerario dice che aveva sedici denari di presbiterio. L' Anonimo ed il Signorili la pongono accanto a s. Lorenzo della Pigna.
Il Bruzio osi riepiloga la storia della chiesa:
"Sotto Alessandro VII fu quasi del tutto rovinata, si crede che qui s. Pietro facesse un piccolo oratorio (sic) dove celebrava i ss. misteri, dove pure s. Paolo habitò due ani continui. Dicono anche fosse edificata l' anno 706 da Teolatto marito di Teodora sorella d' Alberico senatore di Roma, altri la dicono eretta da Sergio I. Sembra certo essere stata un' antica stazione apostolica dove poi l' anno 700 il papa Sergio volle edificare una memoria alla b. Vergine riponendo sotto l' altare il corpo di s. Agapito martire costituendola diaconia. Quest' oratorio fu anche detto dei ss. Paolo e Luca. L' anno 1408, raffreddata la divozion, apparve la s. Vergine ad un cappellano e fece molti miracoli.
"Leone X l' arricchì di molte reliquie che furono trovate in tempo d' Innocenzo VIII, allorchè fu distrutta la prima fabbrica ove si ritrovò nell' urna dell' altar maggiore una schedola in cui si diceva che Leone IX avea riportato quelle reliquie l' anno 1049 in tempo di Enrico VI. Eugenio IV unì al clero secolare che l' ufficiava sotto la giurisdizione d' un priore il vicino monastero delle monache di s. Ciriaco l' anno 1433 con tutte le rendite, con bolla dei 19 marzo, che si cv nell' archivio capitolare della chiesa. Nicola V successore d' Eugenio trasferì altrove le monache restate del detto monastero e consolidando le loro entrate e di un' altra vicina chiesa di s. Nicola in s. Maria in via Lata istituì nove canonicati ed un priorato; come testifica Callisto III successore d detto Nicolò. L' anno 1491 la chiesa fu di nuovo fabbricata d' ordine d' Innocenzo VIII; havea 700 anime nei limiti della sua parrocchia."
(notizia tratta dalla pregevolissima opera “Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX” di Mariano Armellini, pubblicata dalla Tipografia Vaticana nel 1891).
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