La prima cosa da rispondere è che, visto dalla
prospettiva cristiana, parlare di fortuna o sfortuna, è un modo molto
superficiale di vedere la cose.
Ho detto superficiale, anche se bisogna dire che parlando
normalmente si potrebbe accettare, ma parlando teologicamente, no.
Tutto ciò che esternamente appare come sfortuna deve
essere considerato come una prova; e tutto ciò che esternamente appare come
fortuna deve essere considerato come una benedizione.
In effetti Dio permette il male ed anche tutto ciò che è
come il male, incluso il diavolo.
Ma come si può sapere se il diavolo è infiltrato in mezzo
a tutti i mali che ci accadono?
Non si può sapere, visto che pur essendo reale è
invisibile.
Solamente quando i fatti sono completamente inspiegabili,
sia per il modo in cui sono successi, sia per l'impossibile concatenazione fra
di essi, allora si potrebbe pensare che c'è un qualsiasi tipo di causa
diabolica.
Quindi il sacerdote deve rispondere che non si può sapere
se questi avvenimenti sono prodotti dal diavolo o no. Ma se c'è un influsso
maligno, l'unico modo di fermarlo è con la preghiera.
La preghiera, bisognerà rispondere, è ciò che attrae la
benedizione divina e allontanerà il demonio. Sicuramente le persone chiederanno
quante preghiere bisogna fare e quali.
La mia risposta è sempre questa: Quanto più si preghi
tanto più attirerà la benedizione di Dio su di lei e sui suoi.La gente cerca
modi complicati e quasi magici per trovare la pace, bisogna spiegargli che Dio
è un Dio semplice.
- Mons. Andrea Gemma -
- Mons. Andrea Gemma -
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