Questo, però, diciamo noi teologi, è un’estensione
impropria.
È vero che nella Bibbia ogni tanto si dice “l’angelo del
Signore” per indicare un intervento di Dio. Però questo non significa che non
si debba riconoscere che esistano nella creazione anche gli spiriti angelici.
Basterebbe ricordare la vicenda di Tobia, cioè l’apparizione dell’angelo Raffaele.
Basterebbe ricordare, venendo al Nuovo Testamento,
l’annuncio a Maria da parte dell’angelo Gabriele. E via dicendo.
Resta il fatto che questa preoccupazione di non esagerare
nell’intervento angelico ha portato a una quasi cancellazione della loro
missione, del loro intervento, della loro realtà. Se, invece, scorriamo la
agiografia, cioè la vita dei santi, vediamo che l’intervento angelico è
frequentissimo.
Io sono devotissimo d’una santa abbastanza moderna, santa
Gemma Galgani, la quale vedeva abitualmente il suo angelo custode.
Tanto è vero che, spesso, il demonio che la voleva
ingannare prendeva addirittura le forme del suo angelo custode. Sennonché, per
una di quelle stupidità dello spirito maligno, esso si faceva facilmente
riconoscere.
Tempo fà un posseduto gridava e mi diceva: “Tu hai una
grande forza, perché hai suscitato una generale ripresa del discorso sul
demonio, mentre noi stavamo tanto bene quando questo discorso era
velato”.
Ecco, adesso sembrerebbe quasi colpa di noi esorcisti...
Parlo al plurale.
Io non mi metto in prima fila.
Comunque, l’aver taciuto sul demonio è stata una sua
parziale vittoria.
Il posseduto di cui ho parlato diceva: “Noi stavamo tanto
bene, tranquilli. Mentre, invece, questo lungo discorso che voi state facendo
ci sta provocando molto male”.
Non dobbiamo dimenticare, e anche questa domanda l’ho
fatta parecchie volte ai posseduti, che gli spiriti ribelli sono
innumerevoli.
Basterebbe ricordare l’episodio evangelico del demonio
che si professa legione, dicendo “siamo in tanti”.
La stessa cosa hanno confessato al sottoscritto parecchi
dei posseduti che sono venuti sotto le mie mani. Proprio qui sorge un’ulteriore
domanda. Papa Leone XIII ebbe quel famoso sogno sull’influenza del demonio
nella società moderna, che lo portò a istituire l’Esorcismo breve che si
recitava dopo la Messa, poi cancellato dalle riforme liturgiche.
Papa Paolo VI parlò del “fumo di Satana” che era
penetrato perfino nel tempio di Dio. Se c’è una coscienza di questa presenza
maligna, perché non c’è una coscienza altrettanto forte del bisogno di
contrastarla?
Questa è una grave deficienza della pastorale della
nostra Chiesa. E io lo dico senza timore di essere smentito.
Molti vescovi, devo dirlo sinceramente, non sentono
questa necessità. Io ho domandato ad un posseduto che mi rimproverava, appunto,
l’essere io un po’ fuori dal comune: “Perché molti dei miei confratelli non
fanno la stessa cosa?” Sapete qual è stata la risposta del posseduto? “Perché
molti dei tuoi confratelli hanno paura”.
Non eseguono quello che hanno promesso, quello che sta
nel loro potere.
Se non interviene il vescovo, se non si interessa il
vescovo, chi lo deve fare? Se è vero, come è vero, che l’ufficio di esorcista è
stato affidato dall’autorità ecclesiastica ai vescovi. Il vescovo è, di natura
sua, un esorcista. Quindi, sarebbe molto bello che tutti i vescovi, almeno
saltuariamente, esercitassero questo ministero.
Il demonio mi ha detto: se tutti i vescovi facessero come
te, noi saremmo sconfitti.
Il guaio è che non tutti i vescovi fanno questo. Perché
non lo fanno?
Hanno molto da fare? Può darsi. Ma io penso che in questo
caso lo spirito della menzogna abbia detto il vero. Non mantengono fede alle
promesse che hanno fatto perché hanno paura, una paura misteriosa.
Quasi come
se trattare di questa materia significasse entrare in qualcosa di tenebroso, di
misterioso, di esoterico.
Invece no. Io esco dagli esorcismi, a parte un po’ di
stanchezza fisica, ma esco sereno, tranquillo, contento.
Padre Amorth suole dire: "io non ho paura del
demonio, è lui che ha paura di me!"
(Mons Andrea Gemma)
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