mercoledì 19 dicembre 2012

Papa Paolo VI sarà beatificato


Il 10 dicembre scorso, dopo i teologi, anche i cardinali e vescovi della Congregazione delle cause dei santi hanno dato il loro via libera alla beatificazione di Paolo VI, il Papa che ha portato a termine il Concilio Ecumenico Vaticano II e che ha guidato la Chiesa negli anni difficili del post-concilio.
Tutti i presenti, all’unanimità, hanno approvato la Positio, cioè il la documentazione del processo, esprimendosi favorevolmente sull’«eroicità delle virtù» di Giovanni Battista Montini, eletto Papa con il nome di Paolo VI nel 1963 e morto nel 1978. Anche la precedente riunione dei teologi aveva avuto esito unanimemente positivo.
Due sono ora gli atti che mancano prima di conoscere la data della beatificazione. La promulgazione del decreto sull’eroicità delle virtù, che spetta al Papa e che si prevede per il prossimo 20 dicembre, quando il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, andrà in udienza dal Pontefice per sottoporgli i decreti riguardanti i processi. Il «sì» di Benedetto XVI è considerato più che probabile e quasi scontato, dopo le votazioni unanimi dei teologi e dei cardinali, e in assenza di diatribe storiche come avvenne nel caso di Pio XII, per il quale invece il Papa si volle prendere tempo per decidere. Dopo il decreto papale, Paolo VI riceverà il titolo di «venerabile» e il processo si potrà considerare chiuso.
Il secondo atto necessario in vista della beatificazione è il riconoscimento di un miracolo, una guarigione miracolosa attribuibile a Paolo VI e avvenuta dopo la sua morte. Nel caso di Paolo VI, il postulatore della causa, padre Antonio Marrazzo, ha già scelto, tra le segnalazioni ricevute, un caso di guarigione che sarebbe risultato «inspiegabile» ai primi esami. Il presunto miracolo riguarda la guarigione di un bambino non ancora nato, avvenuta sedici anni fa in California. Durante la gravidanza, i medici avevano riscontrato un grave problema nel feto e a motivo delle conseguenze cerebrali che intervengono in questi casi avevano suggerito come unico possibile rimedio alla giovane mamma quello dell’aborto. La donna aveva voluto portare a termine la gravidanza e si era affidata all’intercessione di Paolo VI, il Papa che nel 1968 scrisse l’enciclica «Humanae vitae». Il bambino è nato senza problemi: si è atteso che raggiungesse i quindici anni d’età per constatare l’assenza di conseguenze e la perfetta guarigione. Ma c’è anche una seconda guarigione inspiegabile, della quale è protagonista una suora affetta da un tumore, che potrebbe essere presentata alla Congregazione vaticana.
La volontà di Benedetto XVI è di procedere speditamente. La beatificazione si prevede avvenga a conclusione dell’anno della fede. Nel 2013 ricorreranno il cinquantesimo anniversario dell’elezione di Papa Montini, e il trentacinquesimo della morte.

Fonte: Vatican Insider

martedì 18 dicembre 2012

Il Credo dell'uomo che soffre

Credo che Cristo ha sofferto per noi lasciandoci l'esempio,

perchè anche noi seguiamo le sue orme.

Credo che Cristo crocifisso,

pazzia per la sapienza di questo mondo,

è la potenza e la sapienza di Dio.

Credo che, accettando con amore la sofferenza,

compio in me la passione di Cristo

per la crescita del suo corpo che è la Chiesa.

Credo che tutto coopera al bene

per coloro che amano Dio.

Credo che la nostra tribolazione momentanea e di breve peso

ci procura uno smisurato dono di gioia.

Credo che chi soffre con Cristo

con lui sarà glorificato.

Credo che chi muore con Cristo

con lui pure risorgerà.

Credo che Dio farà cieli nuovi e terra nuova

in cui asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi:

e allora la morte non ci sarà più,

né lutto, né pianto ci saranno più.

Credo che vedremo Dio faccia a faccia;

che nella mia carne contemplerò il Signore,

mio redentore e mia salvezza".
 


 

lunedì 17 dicembre 2012

La Confessione

Un noto esorcista, padre Gabriele Amorth ha più volte ribadito come spesso, laddove si possa pensare di avere a che fare con una possessione diabolica, in realtà non ci sia bisogno di nessun esorcismo, ma bensì di una conversione del cuore, ormai indurito e pesante (Cf Ez 36,26-27), a partire da una buona confessione.

In effetti, se ci pensiamo bene, la confessione rappresenta in un certo qual modo un esorcismo, perché ci libera dai peccati e ci "rimette in carreggiata" per la salvezza eterna. Ci libera dal male!
La confessione taglia le radici che ci tengono legati al peccato, ha il potere di fortificarci e di corroborarci nel nostro cammino spirituale. Con la confessione è come se Cristo ci lavasse via i peccati dall'anima purificandoci col suo sacratissimo sangue: in tal modo diventiamo "impermeabili" agli attacchi del maligno.
La Madonna stessa ha più volte raccomandato il ricorso a questo sacramento che veramente può definirsi sacramento di salvezza.

Concludo proponendovi una riflessione: anche quando ci si va a confessare, non bisogna dimenticare che la conversione (che si sta per mettere in atto ricorrendo alla confessione) è anzitutto un'opera della Grazia di Dio! E' Dio che instilla nei nostri cuori il desiderio di tornare a Lui; è Dio che ci richiama a sé nella sua infinita misericordia. E' sempre Lui che fa il primo passo... Non chiudiamogli le porte della nostra anima: lasciamoci riconciliare, e la nostra vita sarà ricolma di bene e di gioia!

"Poiché non gradisci il sacrificio e, se offro olocausti, non li accetti. Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi". (Sal. 51,18).

"Per il tuo nome, Signore, perdona il mio peccato anche se grande". (Sal. 25,11).

"Vedi la mia miseria e la mia pena e perdona tutti i miei peccati". (Sal. 25,18).

"Beato l'uomo a cui è rimessa la colpa, e perdonato il peccato". (Sal. 32,1).

"Ed egli, pietoso, perdonava la colpa, li perdonava invece di distruggerli. Molte volte placò la sua ira e trattenne il suo furore, ricordando che essi sono carne, un soffio che va e non ritorna". (Sal. 78,38)

"Aiutaci, Dio, nostra salvezza, per la gloria del tuo nome, salvaci e perdona i nostri peccati per amore del tuo nome". (Sal. 79,9).

"Hai perdonato l'iniquità del tuo popolo, hai cancellato tutti i suoi peccati. Hai deposto tutto il tuo sdegno e messo fine alla tua grande ira. Rialzaci, Dio nostra salvezza, e placa il tuo sdegno verso di noi". (Sal. 85,3).

"Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue malattie.". (Sal. 103,3).

"Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: - Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi -". (Gv. 20,22).

"Voglio ricordare che non si deve far pesare sul penitente il proprio gusto, ma rispettare la sua sensibilità per quanto concerne la scelta della modalità di confessione, cioè se faccia a faccia o attraverso la grata del confessionale"
-Giovanni Paolo II.

( tratto da Santuario di preghiera)