C’erano una volta tre alberi che crescevano uno accanto all’altro nel bosco. Erano amici e come tutti gli amici anche loro erano molto diversi, nonostante crescessero nello stesso posto e fossero tutti della stessa altezza. Un giorno gli alberi parlavano di ciò che sarebbero voluti diventare da grandi:
“Da grande sarò un baule intagliato,
il più bello di tutti, di quelli dove si conservano i tesori e i gioielli”,
disse il primo albero, e il secondo continuò: “Da grande sarò un potente
veliero, il più forte di tutti e trasporterò il più famoso esploratore del
mondo”, e il terzo disse: “Da grande sarò il più alto e bello di tutti gli
alberi e agli uomini parlerò di Dio”.
Passarono gli anni, un giorno nella
foresta arrivarono i boscaioli per abbattere il primo albero. “Ora il mio
desiderio di diventare un baule di tesori si realizzerà”. Ma non fu così.
Anziché essere trasformato in un baule di tesori, il primo albero diventò una
mangiatoia per animali. Passarono alcuni anni. Poi una notte la vita del primo albero
cambiò. Nacque un bambino, con tutta evidenza non era un bambino comune. Gli
Angeli cantarono ed i pastori vennero a visitarlo. Indovinate quale mangiatoia
usò come culla la Madre del Bambino? Quando capì cosa era successo, il cuore
del primo albero si riempì di gioia. “È vero, non sono stato riempito d’oro e
di gioielli, ma ho portato il più prezioso tesoro del mondo”.
Anche il secondo albero, quando venne
abbattuto, fu molto contento. “Ora il mio desidero di diventare un potente
veliero si potrà realizzare”. I boscaioli portarono via il secondo albero ma
anziché un agile veliero diventò un semplice peschereccio. Passarono molti
anni, in tutto circa trenta, e un giorno anche la vita del secondo albero
cambiò. Era fuori in mezzo al mare, quando si scatenò una tempesta terribile.
Il vento soffiava le onde erano tanto alte che la barchetta sembrava affondare,
ma a quel punto accadde qualcosa di incredibile. Gesù vedendo i suoi Discepoli
spaventati si alzò e ordinò al vento e al mare di calmarsi, ed essi obbedirono.
Il vento cessò e ci fu grande bonaccia, poi disse loro: “Perché avete paura,
non avete ancora fede?” Ma chi è costui che anche il vento ed il mare gli
obbediscono? Quando il secondo albero capì ciò che gli era accaduto, anche il
suo cuore si riempì di gioia. “I miei desideri si sono realizzati, non ho
trasportato un grande esploratore, ma ho trasportato il Creatore del cielo e
della terra”.
Non molto tempo dopo anche la vita del
terzo albero subì un cambiamento. Non fu molto contento quando i boscaioli lo
abbatterono. “Ora non potrò più essere l’albero più alto della foresta e non
potrò parlare agli uomini di Dio”. I boscaioli lo portarono via. Con sua grande
costernazione però non fu lavorato per farne qualcosa di bello. Di lui ne fu
fatta una grezza croce di legno. Là in cima ad una collina fu inchiodato sopra
le sue travi un uomo condannato a morte. Sarebbe dovuto essere il giorno più
brutto della vita dell’albero, ma chi era l’uomo inchiodato sulla croce? Era
Gesù Cristo Figlio di Dio. E quando il terzo albero capì cosa era successo, il
suo cuore pianse contento. “Eccomi” disse “Non diventerò l’albero più alto del
bosco, ma sarò la Croce, e quando gli uomini mi guarderanno, penseranno a Dio
che, attraverso suo figlio Gesù, salva tutto il mondo”. E questo era molto
meglio che essere soltanto il più grande albero del mondo.
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