Noi e il tempo
che fugge - Seneca
Il tempo ci viene tolto o sottratto, quasi a nostra
insaputa, oppure ci sfugge non si sa come.
E la cosa più indecorosa è perderlo per trascurata
leggerezza.
Prova a pensarci: gran parte della vita ci scappa via
mentre agiamo in modo sbagliato, la maggior parte mentre stiamo senza far
niente, e l'intera esistenza trascorre in occupazioni inutili e che non ci riguardano
veramente.
Trovami, se sei capace, uno che dia al tempo il giusto
valore, che capisca quanto può essere importante una giornata, che si renda
conto che noi moriamo un po' ogni giorno!
Perché questo è il punto: noi pensiamo alla morte come a
qualcosa che sta davanti a noi, mentre in gran parte è già alle nostre spalle:
tutta l'esistenza trascorsa è già in suo potere.
Voi vivete come se doveste vivere sempre, non pensate mai
alla vostra fragilità, non volete considerare quanto del vostro tempo è già
trascorso; buttate via il tempo come se lo attingeste da una fonte
inesauribile.
Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno
consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di
ciò che ha.
Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria
crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta
con speranza il domani né lo teme.
Nessuno ti restituirà i tuoi anni, nessuno ti restituirà
un'altra volta a te stesso; il tempo andrà per la via su cui si è incamminato,
e non tornerà indietro, nè arresterà il suo percorso; non farà rumore, non ti
avviserà della sua velocità: scivolerà via silenzioso.
Cerchiamo dunque che ogni momento ci appartenga: ma non
sarà possibile, se, prima, non cominceremo noi ad appartenere a noi stessi.
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