lunedì 20 dicembre 2010

Come sono nati "gli amici della Moldavia".......

Per colpa di una fotocopiatrice…..

Un giorno, una ventina di anni fa, invitai a riparare la fotocopiatrice della Scuola Materna, presso la quale ero educatrice, un amico, Fausto Fugazza, tecnico esperto in questo campo e impegnato come cristiano in un Movimento (MROC- movimento rinascita oriente cristiano), che si impegnava a portare aiuti nei paesi dell’Est europeo. Egli, essendo in pensione, faceva frequenti viaggi con il suo pulmino, caricandolo di abiti usati per distribuirli direttamente alle persone più povere, dapprima in Romania e, in quel momento, in Moldavia.
Conoscendo le buone condizioni di vita dell’ambiente nel quale lavoravo, gli chiesi se poteva interessargli una raccolta di abiti usati per bambini, perché, in questo caso, mi sarei interessata di coinvolgere le famiglie della mia scuola.
Accolse la proposta con entusiasmo e così si attivò la prima raccolta di abiti usati e giocattoli che partì proprio dalla mia scuola.
Ben presto, da parte di chi con generosità portava sacchi di abiti, mi venne chiesto se potevano essere utili abiti per persone adulte, soprattutto pesanti. Anche questa proposta venne ritenuta una vera manna per la gente del Nord, soprattutto tenendo presente che in Moldavia il freddo invernale è veramente rigido e dura tanti mesi. Io cominciai ad invitare vari amici a darmi una mano e nel giro di poco tempo fummo in una dozzina ad accogliere con passione questo impegno, industriandoci secondo le necessità che ci venivano segnalate dall’amico Fausto Fugazza a recuperare ciò di cui in quel momento c’era bisogno.
Da quel momento siamo diventati “gli amici della Moldavia!”
Settimanalmente ci si ritrovava a selezionare gli abiti, a preparare gli scatoloni di vestiti suddivisi fra pesante e leggero, uomo, donna e bambino. Questo lavoro avveniva nelle nostre cantine, che si riempivano fino alla saturazione di scatole. Poi, con un vero colpo di fortuna, ottenemmo per qualche mese di poter usare un capannone vuoto in una cascina, al quartiere Barona, che però andava svuotato prima di settembre perché serviva per la raccolta del riso. Qui raccogliemmo, in una occasione, anche materassi, suppellettili, letti e sedie che il Policlinico di Milano ci donò, dovendo svuotare l’ex Convitto per le infermiere e che venne destinato ad un cronicario per anziani.
La partenza del nostro primo TIR per la Moldavia rappresentò per tutti noi un momento davvero emozionante: il lavoro in ogni caso ci ha dato la possibilità di rinsaldare vincoli di amicizia, di farci vivere momenti molto divertenti, nonostante la fatica, il caldo e … il male di schiena che ci accomunava. In un anno riuscimmo a inviare cinque Tir!
La cosa più importante è che in Moldavia l’amico Fausto, che vi trascorre molti mesi all’anno per poter giungere a coprire alcune necessità umane, entra direttamente nelle case dei poveri, di cui viene a conoscenza tramite alcune amicizie che si è fatto laggiù o chiedendo ai sindaci dei paesi meno conosciuti o più lontani dalla capitale Chisinau,  portando a loro personalmente abiti e qualche aiuto economico, frutto di raccolte che facciamo tra noi e altri nostri amici.
Per il lavoro di selezione e imballaggio siamo stati ospitati anche in un ambiente, ex palestra, concessoci da don Roberto Rondanini, nella sua parrocchia di san Nazaro e Celso alla Barona.
A volte subentrano delle difficoltà per quanto riguarda la destinazione: il governo moldavo, in alcuni momenti, è diventato molto meno disponibile ad accogliere gli aiuti umanitari, nonostante la situazione davvero drammatica della popolazione, per questo per un certo periodo abbiamo dirottato il nostro lavoro verso l’Ucraina, paese meno povero, ma ugualmente bisognoso di aiuto. L’attività poi, fortunatamente, si è orientata ancora verso la Moldavia, perché sembra che si siano superate le difficoltà di accoglienza dei “nostri” Tir.
Siamo anche riusciti a sensibilizzare tante persone per sostenere varie famiglie moldave  attraverso delle “adozioni a distanza”, con la sicurezza che tutti i nostri aiuti giungono davvero a destinazione. Noi ringraziamo di cuore tutti quelli che ci hanno aiutato ad aiutare chi è davvero in difficoltà.

                                                             Donatella



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