"La Liturgia della parola è il tempo in cui Dio ci parla,
comunicandoci la sua buona novella e
in cui noi gli diamo la nostra risposta di fede.
Troppo spesso invece riduciamo questo scambio
ad una pura e semplice lettura di testi oscuri e lontani.
Bisogna dunque distinguere e nello stesso tempo
collegare fra loro Scrittura e Parola"
(Claude Duchesneau)
A chi non è capitato, entrando in qualche chiesa per partecipare all'Eucarestia, di non sentirsi minimamente sfiorato dal messaggio biblico che veniva proclamato? Una Parola che non riesce a far presa su chi è assillato dai problemi dell'esistenza quotidiana è destinata a non lasciare alcun segno. E' come se non fosse mai stata proclamata. Per questo non è in condizione di mordere sulla vita. La scarsa incidenza di tante celebrazioni della Parola di Dio può dipendenre dal fatto che la sua proclamazione avviene in un contesto liturgico per lo più insignificante: l'assemblea sembra spenta e distratta, la gente che va e viene in continuazione finisce per distrarre i presenti. Inoltre il delicato servizio di proclamare la Parola di Dio nelle nostre assemblee liturgiche spesso è affidato all'ultimo momento a persone magari di buona volonta, ma prive di ogni preparazione biblica e tecnica, che dunque non riescono a farsi capire bene. Il problema della proclamazione della Parola di Dio va affrontato in tutta la complessità dei suoi aspetti. Non ci si può limitare ad invitare all'ambone questo o quello. Non basta nemmeno che ci siano persone disponibili a prestare il servizio. L'esercizio di un ministero liturgico non va mai considerato come un dettaglio. E' una componente importante ed essenziale di una celebrazione che ha come protagonisti Dio e l'uomo, Costituisce elemento quanto mai significativo della identità ecclesiale dell'assemblea. La Parola di Dio non è proclamata solo per rievocare gli eventi biblici del passato, ne la sua funzione può essere limitata all'insegnamento morale. La proclamazione della Parola di Dio pone in risalto l'attualizzazione del progetto salvifico di Dio nell'oggi della storia e nella concretezza della situazione socio-culturale dell'assemblea. E' la Parola che si fa evento. Il Lettore, quindi, svolge una funzione ministeriale quanto mai importante, e ciò dovrebbe scoraggiare chiunque dall'affidare un simile compito tenendo presente solo la disponibilità delle persone. Se è vero che si tratta di un ministero delicato, bisogna anche preparare le persone a svolgerlo, tenendo presente gli obiettivi che devono essere raggiunti dalla proclamazione della Parola di Dio e le condizioni spirituali e teniche che un simile ministero comporta.
don Giovanni