sabato 23 settembre 2006

Ciao Don Luciano

Sembra ieri, era il dopoestate del 1996 e davamo il nostro arrivederci a don Paolo e il benvenuto a don Luciano.
A ricordo dell’avvenimento, avevamo distribuito ad ogni Messa un coloratissimo segnalibro.
E’ il dopoestate del 2006 e diamo il nostro arrivederci a don Luciano e il benvenuto a don Giovanni.
Sono passati 10 anni, volati via in un soffio.
I ricordi… gli avvenimenti… si accavallano nella mente.
Fare sintesi di questi 10 anni di cammino insieme a don Luciano, ricordare, fare tesoro del tempo vissuto è difficile, si può provare con lo stile del “GRAZIE, PERCHE’….” che si usa durante le celebrazioni con i giovani. Sembra il metodo più facile per andare vicino al cuore delle cose e un po’ più lontano dalla retorica dei saluti celebrativi.

GRAZIE, perché……….sei stato con noi e con le nostre fragilità..
GRAZIE, perché……….sei stato con noi e con le tue fragilità.
GRAZIE, perché……….ci hai sostenuto nei momenti dolorosi che ci hanno attraversato.
GRAZIE, perché……….hai condiviso i nostri momenti dolorosi e li hai fatti tuoi.
GRAZIE, perché……….hai condiviso i nostri momenti felici, i matrimoni,  i battesimi  e la nostra felicità è stata anche la tua.
GRAZIE, perché……….ci hai regalato un modo nuovo di leggere e provare a vivere la Parola.
GRAZIE, davvero, Luciano e un augurio di cuore per la tua nuova esperienza pastorale e umana.
                          Comunità di San Pio V

giovedì 7 settembre 2006

Una storia da ricordare


Ora mamma Cristina, papà Stefano, ed il piccolo e bellissimo Simone, sorridono e vivono con gioia e grandi progetti per il futuro.

Non così ,circa un anno fa la sera che tornammo in casa loro per il terzo incontro in preparazione al battesimo.
Da come i due genitori si presentarono sulla porta, intuimmo subito che era successo qualcosa di grave. Cristina con gli occhi gonfi di lacrime, ci raccontò che a Simone si erano chiuse anzitempo le fontanelle, per cui bisognava sottoporre al più presto il piccolo ad un intervento chirurgico alla testa.
Rita ed io ascoltammo in silenzio i genitori poi, tenendoci per mano, ci mettemmo a pregare…..Nel contempo, da casa loro, su richiesta dei genitori, telefonammo a Don Giorgio chiedendogli se, vista la situazione, era possibile battezzare al più presto Simone.
Il battesimo è stato celebrato appositamente per Simone dopo pochi giorni: è stata una cerimonia raccolta, riservata alle famiglie dei due genitori e con la nostra presenza.
Si è pregato tanto per il piccolo Simone ed è stata rivolta anche alla comunità parrocchiale il desiderio di Cristina e Stefano di pregare, pregare, pregare….
Simone è stato operato, l’intervento è durato diverse ore, poi finalmente Simone tra le braccia di mamma e papà.
Tutto è andato bene, c’è stata una lunga convalescenza e i successivi controlli hanno dato esiti positivi. L’amicizia e l’affetto con queste care persone è andato aumentando, tanto che Cristina e Stefano hanno affittato un appartamento in montagna di fianco al nostro e così abbiamo trascorso insieme un periodo di vacanza in agosto. Simone è un birichino, tanto affettuoso e con grandi occhi che ti scrutano e ti interrogano sul mondo circostante.
Questa avventura che il Signore ci ha fatto vivere, ci ha confermato una volta di più che Dio si serve di noi per trasmetterci il suo amore: basta essere disponibili.

                                                                                                                                     Piero e Rita

venerdì 1 settembre 2006

Il Progetto Formica saluta don Luciano

Ringraziamo don Luciano per averci guidato a porre attenzione al bisogno di relazione degli anziani e persone sole del territorio, per aiutarli a vincere la solitudine, causa prima di tutti i mali. La sua dolcezza e la sua disponibilità verso gli anziani e volontari sono state il valore aggiunto di questo progetto d'amore, che spinge a cercare attraverso gli occhi nuovi, il volto di Gesù in ogni persona che ci circonda, trasformando così un semplice punto di appoggio in dono di carità e condivisione sia per chi dà sia per chi riceve. Il Progetto Formica si è dunque sviluppato in una duplice direzione: di sollievo per chi ha bisogno, tramite gli incontri tra volontari e anziani, e di crescita spirituale grazie all'esempio diretto di don Luciano, esempio per tutti noi.
Mirella e i volontari

Don Luciano saluta San Pio V

10 anni di vita è proprio una bella fetta di esistenza, tutto il decennio dei 30, fino agli....anta!!!! Avrei voluto fermarmi a raccogliere qualche perla da ogni anno passato, ma sarebbe troppo lungo. Spero di riuscire a farlo più avanti: fermarsi con calma a contemplare il cammino fatto anche grazie a tutti voi, ritengo sia molto importante. Ma per questo saluto decido di tornare ad un brano di Vangelo che mi ha sempre commosso fin dal giorno in cui l'ho commentato nel cortile del mio oratorio di Rho 16 anni fa, lo abbiamo ascoltato in queste domeniche estive:
"Gesù attraversa il lago con i discepoli stanchi ma contenti, carichi di situazioni da raccontare dopo la prima esperienza di annuncio. Cercano un posto per riposare un pò. Sulla riva una folla lo attende: Gesù si commuove (i discepoli forse un pò meno): pecore senza pastore. Dona anzitutto una Parola che raduna dalla dispersione e poi mostra possibile un miracolo da noi sempre così cinicamente negato: il nostro limite può non deprimerci, schiacciarci, farci paura..."abbiamo cinque pani e due pesci, ma cosa è questo per tanta gente?"
Sedetevi in gruppetti.
Prendete il vostro nulla.
Ringraziate.
Spezzate...
Questo è ciò che ha stupito e commosso me. Mi ha liberato (un pò almeno) dalla paura di ciò che non sono, di ciò che non ho....Questa è la Parola, non mia, che vorrei lasciarvi. Essa ha guidato, ispirato, corretto, giudicato il mio agire. I limiti, le oscurità, i difetti....di ciascuno, sui quali si scatena la provata arte del giudizio reciproco, dell'esclusione, del pettegolezzo, che rende amara e deludente la relazione umana fino alla chiusura e al cinismo, sono anche il luogo di una verità che può essere fatta senza paura: Il problema non sono i 5000 pani che mi mancano, ma come imparo a guardare ai 5 pani che ho: ringrazio e spezzo e non temo di dire che ho bisogno degli altri e smaschero l'inganno del farcela da solo e del bastare a me stesso. Quante persone ho visto risorgere da questo annuncio. Di questo ringrazio Dio per il ministero e offro a Lui ancora questa povera pasta d'uomo con la quale, inaudito, può fare grandi cose, E ringrazio in particolare don Giorgio, don Giuseppe, don Gianni, don Stefano che hanno condiviso con me questo ministero. Ma anche tutti coloro che dando ascolto a questa parola e praticandola, come dice Gesù, ho sentito come fratelli, sorelle e madri.
Buon cammino alla comunità di San Pio con l'invito a credere sempre nell'azione dello Spirito come scriveva il card. Martini:
"Lo Spirito c'è, anche oggi,
come al tempo di Gesù e degli apostoli:
c'è e sta operando,
arriva prima di noi, lavora più di noi
e meglio di noi; a noi non tocca
nè seminarlo nè svegliarlo,
ma anzitutto rionoscerlo,
accoglierlo, assecondarlo,
fargli strada, andargli dietro.
C'è e non si è mai perso d'animo rispetto al nostro tempo; al contrario sorride, danza, penetra, investe, avvolge, arriva anche là dove mai avremmo immaginato.
Con affetto
don Luciano