lunedì 13 aprile 2015

PREGHIERA A SAN GIUSEPPE MOSCATI, per domandare la sua intercessione.

O San Giuseppe Moscati, medico e scienziato insigne, che nell'esercizio della professione curavi il corpo e lo spirito dei tuoi pazienti, guarda anche noi che ora ricorriamo con fede alla tua intercessione!
Donaci sanità fisica e spirituale, intercedendo per noi presso il Signore!
Allevia le pene di chi soffre, dai conforto ai malati, consolazione agli afflitti, speranza agli sfiduciati!
I giovani trovino in Te un modello, i lavoratori un esempio, gli anziani un conforto, i moribondi la speranza del premio eterno!
Sii per tutti noi guida sicura di laboriosità, onestà e carità, affinché adempiamo cristianamente i nostri doveri, e diamo gloria a Dio nostro Padre!
Amen.



giovedì 2 aprile 2015

CYCLVS REDEMPTIONIS TRIDVVM SACRVM HEBDOMADÆ SANCTÆ FERIA QVINTA IN CŒNA DOMINI MISSA VESPERTINA IN CŒNA DOMINI

Statio ad Sanctum Ioannem in Laterano

Lectio Epistolæ beati Pauli Apostoli ad Corinthios (I Cor. XI, 20-32). Fratres : Conuenientibus uobis in unum, iam non est dominicam cœnam manducare. Vnusquisque enim suam cœnam præsumit ad manducandum. Et alius quidem esurit, alius autem ebrius est. Numquid domos non habetis ad manducandum et bibendum? Aut ecclesiam Dei contemnitis, et confunditis eos, qui non habent? Quid dicam uobis ? Laudo uos ? In hoc non laudo. Ego enim accepi a Domino, quod et tradidi uobis, quoniam Dominus Iesus, in qua nocte tradebatur, accepit panem, et gratias agens fregit, et dixit: «Accipite, et manducate: hoc est corpus meum, quod pro uobis tradetur: hoc facite in meam commemorationem». Similiter et calicem, postquam cœnauit, dicens: «Hic calix nouum testamentum est in meo sanguine: hoc facite, quotiescumque bibetis, in meam commemorationem ». Quotiescumque enim manducabitis panem hunc, et calicem bibetis: mortem Domini annuntiabitis, donec ueniat. Itaque quicumque manducauerit panem hunc uel biberit calicem Domini indigne, reus erit corporis et sanguinis Domini. Probet autem seipsum homo: et sic de pane illo edat et de calice bibat. Qui enim manducat et bibit indigne, iudicium sibi manducat et bibit, non diiudicans corpus Domini. Ideo inter uos multi infirmi et imbecilles, et dormiunt multi. Quod si nosmetipsos diiudicaremus, non utique iudicaremur. Dum iudicamur autem, a Domino corripimur, ut non cum hoc mundo damnemur.



mercoledì 1 aprile 2015

Rabbì, sono forse io?

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù. Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».
(Mt 26, 14-25)


In Matteo la figura di Giuda assume il contorno drammatico del discepolo amato e chiamato dal Signore che rifiuta di accogliere l'invito alla conversione. È come noi, Giuda, esattamente come noi: un discepolo che pensa di forzare la mano a Dio. La disperazione di Giuda dopo l'arresto di Gesù si spiega solamente se il suo progetto non prevedeva un tale catastrofico epilogo! Cosa voleva ottenere, allora, Giuda?
Forse voleva far incontrare Gesù col Sinedrio, forse voleva spingere Gesù a manifestare la sua potenza, chissà...
Povero Giuda, che tanto ci assomiglia! Eppure, durante la cena, Gesù ancora gli offre un'opportunità di redenzione. 
L'apostolo chiede al Maestro: è lui il traditore? 
Gesù gli offre una possibilità: tu lo dici. 
Tu, Giuda, decidi se diventare traditore, se allontanarti dal sogno, dal progetto, se lasciarti travolgere dalla parte oscura, se lasciarti prendere dallo scoramento.

Ciascuno di noi ha di fronte a sé l'immenso dono della libertà: il discepolo può diventare il traditore. Ma questo non cambia il giudizio che Gesù esprime su ciascuno di noi. Non lasciamo che i nostri sbagli, i nostri piccoli o grandi tradimenti ci allontanino dal Dio che mai si allontana.

Paolo Curtaz