martedì 10 giugno 2014

Perché le parolacce vanno considerate come peccato - dal sito Amici Domenicani





Perché le parolacce vanno considerate come peccato

Quesito

Caro padre,
vorrei chiederle chiarimenti sulla mia vita cristiana.
Il primo è il seguente: molte volte mi capita di dire in confessione ho detto parolacce, ma in che misura questo è peccato?
La ringrazio.
Michele

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Risposta del sacerdote

Caro Michele,
1. le parolacce in quanto tali rientrano nel gergo dispregiativo.
Se riferite a una persona costituiscono un insulto.
Se riguardano azioni compiute dal nostro prossimo non costituiscono senz’altro una lode.
Usate nell’intercalare del discorso, oltre a manifestare una fissazione psicologica e verbale su aspetti animaleschi e metabolici, non elevano affatto il nostro discorso e non mostrano la trascendenza della persona sulla vita prettamente materiale.
Gesù dice che “la bocca parla dalla pienezza del cuore” (Mt 12,34).
Allora un discorso condito di volgarità sta a dimostrare davanti a tutti che cosa c’è dentro il nostro pensiero.
Per questo le volgarità e il turpiloquio scappano solo a chi ne ha il cuore pieno.
Per un cristiano, poi, le parolacce o volgarità dicono chiaramente che non si attinge affatto linfa vitale da Cristo.
Per questo san Paolo dice: “Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi; lo stesso si dica per le volgarità, insulsaggini, trivialità: cose tutte sconvenienti. Si rendano invece azioni di grazie!” (Ef 5,3-4).

2. In genere le volgarità o parolacce non eccedono il peccato veniale. Tuttavia sono un’offesa fatta a Dio perché riducono a significato peggiorativo funzioni e organi da Lui voluti e di per sé necessari alla vita di una persona.
E per questo le volgarità devono essere bandite dalla bocca di un cristiano, anzi di ogni uomo.

Ti ringrazio della domanda, che può sembrare banale, ma non lo è affatto.
Ed è per questo che tu ti sei posto la domanda: perché le parolacce vanno considerate come peccato?
Ti auguro di essere tra quelli che non proferiscono volgarità e trivialità.

Ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo

Fonte: Amici Domenicani
http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=983


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lunedì 9 giugno 2014

Sant'Efrem - Catechesi di Benedetto XVI all’udienza generale di mercoledì 28 novembre 2007

Cari fratelli e sorelle,

secondo l’opinione comune di oggi, il cristianesimo sarebbe una religione europea, che avrebbe poi esportato la cultura di questo Continente in altri Paesi. Ma la realtà è molto più complessa, poiché la radice della religione cristiana si trova nell’Antico Testamento e quindi a Gerusalemme e nel mondo semitico. Il cristianesimo si nutre sempre a questa radice dell’Antico Testamento. Anche la sua espansione nei primi secoli si è avuta sia verso occidente – verso il mondo greco-latino, dove ha poi ispirato la cultura europea – sia verso oriente, fino alla Persia, all’India, contribuendo così a suscitare una specifica cultura, in lingue semitiche, con una propria identità. Per mostrare questa pluriformità culturale dell’unica fede cristiana degli inizi, nella catechesi di mercoledì scorso ho parlato di un rappresentante di questo altro cristianesimo, Afraate il saggio persiano, da noi quasi sconosciuto. Nella stessa linea vorrei parlare oggi di sant’Efrem Siro, nato a Nisibi attorno al 306 in una famiglia cristiana. Egli fu il più insigne rappresentante del cristianesimo di lingua siriaca e riuscì a conciliare in modo unico la vocazione del teologo e quella del poeta. Si formò e crebbe accanto a Giacomo, Vescovo di Nisibi (303-338), e insieme a lui fondò la scuola teologica della sua città. Ordinato diacono, visse intensamente la vita della locale comunità cristiana fino al 363, anno in cui Nisibi cadde nelle mani dei Persiani. Efrem allora emigrò a Edessa, dove proseguì la sua attività di predicatore. Morì in questa città l’anno 373, vittima del contagio contratto nella cura degli ammalati di peste. Non si sa con certezza se era monaco, ma in ogni caso è sicuro che è rimasto diacono per tutta la sua vita e che ha abbracciato la verginità e la povertà. Così appare nella specificità della sua espressione culturale la comune e fondamentale identità cristiana: la fede, la speranza – questa speranza che permette di vivere povero e casto nel mondo, ponendo ogni aspettativa nel Signore – e infine la carità, fino al dono di se stesso nella cura degli ammalati di peste.
Sant’Efrem ci ha lasciato una grande eredità teologica. La sua considerevole produzione si può raggruppare in quattro categorie: opere scritte in prosa ordinaria (le sue opere polemiche, oppure i commenti biblici); opere in prosa poetica; omelie in versi; infine gli inni, sicuramente l’opera più ampia di Efrem. Egli è un autore ricco e interessante per molti aspetti, ma specialmente sotto il profilo teologico. La specificità del suo lavoro è che in esso si incontrano teologia e poesia. Volendoci accostare alla sua dottrina, dobbiamo insistere fin dall’inizio su questo: sul fatto cioè che egli fa teologia in forma poetica. La poesia gli permette di approfondire la riflessione teologica attraverso paradossi e immagini. Nello stesso tempo la sua teologia diventa liturgia, diventa musica: egli era infatti un grande compositore, un musicista. Teologia, riflessione sulla fede, poesia, canto, lode di Dio vanno insieme; ed è proprio in questo carattere liturgico che nella teologia di Efrem appare con limpidezza la verità divina. Nella sua ricerca di Dio, nel suo fare teologia, egli segue il cammino del paradosso e del simbolo. Le immagini contrapposte sono da lui largamente privilegiate, perché gli servono per sottolineare il mistero di Dio.
Non posso adesso presentare molto di lui, anche perché la poesia è difficilmente traducibile, ma per dare almeno un’idea della sua teologia poetica vorrei citare in parte due inni. Innanzitutto, anche in vista del prossimo Avvento, vi propongo alcune splendide immagini tratte dagli Inni sulla natività di Cristo. Davanti alla Vergine Efrem manifesta con tono ispirato la sua meraviglia:

«Il Signore venne in lei
per farsi servo.
Il Verbo venne in lei
per tacere nel suo seno.
Il fulmine venne in lei
per non fare rumore alcuno.
Il Pastore venne in lei
ed ecco l’Agnello nato, che sommessamente piange.
Poiché il seno di Maria
ha capovolto i ruoli:
Colui che creò tutte le cose
ne è entrato in possesso, ma povero.
L’Altissimo venne in lei (Maria),
ma vi entrò umile.
Lo splendore venne in lei,
ma vestito con panni umili.
Colui che elargisce tutte le cose
conobbe la fame.
Colui che abbevera tutti
conobbe la sete.
Nudo e spogliato uscì da lei,
Egli che riveste (di bellezza) tutte le cose»
(Inno sulla Natività 11,6-8).

Per esprimere il mistero di Cristo, Efrem usa una grande diversità di temi, di espressioni, di immagini. In uno dei suoi inni, egli collega in modo efficace Adamo (nel paradiso) a Cristo (nell’Eucaristia):

«Fu chiudendo
con la spada del cherubino,
che fu chiuso
il cammino dell’albero della vita.
Ma per i popoli,
il Signore di quest’albero
si è dato come cibo
lui stesso nell’oblazione (eucaristica).
Gli alberi dell’Eden
furono dati come alimento
al primo Adamo.
Per noi, il giardiniere
del Giardino in persona
si è fatto alimento
per le nostre anime.
Infatti tutti noi eravamo usciti
dal Paradiso assieme con Adamo,
che lo lasciò indietro.
Adesso che la spada è stata tolta
laggiù (sulla croce) dalla lancia
noi possiamo ritornarvi»
(Inno 49,9-11).

Per parlare dell’Eucaristia, Efrem si serve di due immagini: la brace o il carbone ardente e la perla. Il tema della brace è preso dal profeta Isaia (cfr 6,6). E’ l’immagine del serafino, che prende la brace con le pinze, e semplicemente sfiora le labbra del profeta per purificarle; il cristiano, invece, tocca e consuma la Brace, che è Cristo stesso:

«Nel tuo pane si nasconde lo Spirito,
che non può essere consumato;
nel tuo vino c’è il fuoco, che non si può bere.
Lo Spirito nel tuo pane, il fuoco nel tuo vino:
ecco una meraviglia accolta dalle nostre labbra.
Il serafino non poteva avvicinare le sue dita alla brace,
che fu avvicinata soltanto alla bocca di Isaia;
né le dita l’hanno presa, né le labbra l’hanno inghiottita;
ma a noi il Signore ha concesso di fare ambedue cose.
Il fuoco discese con ira per distruggere i peccatori,
ma il fuoco della grazia discende sul pane e vi rimane.
Invece del fuoco che distrusse l’uomo,
abbiamo mangiato il fuoco nel pane
e siamo stati vivificati»
(Inno sulla fede10,8-10).

Ed ecco ancora un ultimo esempio degli inni di sant’Efrem, dove egli parla della perla quale simbolo della ricchezza e della bellezza della fede:

«Posi (la perla), fratelli miei, sul palmo della mia mano,
per poterla esaminare.
Mi misi ad osservarla dall’uno e dall’altro lato:
aveva un solo aspetto da tutti i lati.
(Così) è la ricerca del Figlio, imperscrutabile,
perché essa è tutta luce.
Nella sua limpidezza, io vidi il Limpido,
che non diventa opaco;
e nella sua purezza,
il simbolo grande del corpo di nostro Signore,
che è puro.
Nella sua indivisibilità, io vidi la verità,
che è indivisibile»
(Inno sulla perla 1,2-3).

La figura di Efrem è ancora pienamente attuale per la vita delle varie Chiese cristiane. Lo scopriamo in primo luogo come teologo, che a partire dalla Sacra Scrittura riflette poeticamente sul mistero della redenzione dell’uomo operata da Cristo, Verbo di Dio incarnato. La sua è una riflessione teologica espressa con immagini e simboli presi dalla natura, dalla vita quotidiana e dalla Bibbia. Alla poesia e agli inni per la liturgia, Efrem conferisce un carattere didattico e catechetico; si tratta di inni teologici e insieme adatti per la recita o il canto liturgico. Efrem si serve di questi inni per diffondere, in occasione delle feste liturgiche, la dottrina della Chiesa. Nel tempo essi si sono rivelati un mezzo catechetico estremamente efficace per la comunità cristiana.
E’ importante la riflessione di Efrem sul tema di Dio creatore: niente nella creazione è isolato, e il mondo è, accanto alla Sacra Scrittura, una Bibbia di Dio. Usando in modo sbagliato la sua libertà, l’uomo capovolge l’ordine del cosmo. Per Efrem è rilevante il ruolo della donna. Il modo in cui egli ne parla è sempre ispirato a sensibilità e rispetto: la dimora di Gesù nel seno di Maria ha innalzato grandemente la dignità della donna. Per Efrem, come non c’è redenzione senza Gesù, così non c’è incarnazione senza Maria. Le dimensioni divine e umane del mistero della nostra redenzione si trovano già nei testi di Efrem; in modo poetico e con immagini fondamentalmente scritturistiche, egli anticipa lo sfondo teologico e in qualche modo lo stesso linguaggio delle grandi definizioni cristologiche dei Concili del V secolo.
Efrem, onorato dalla tradizione cristiana con il titolo di «cetra dello Spirito Santo», restò diacono della sua Chiesa per tutta la vita. Fu una scelta decisiva ed emblematica: egli fu diacono, cioè servitore, sia nel ministero liturgico, sia, più radicalmente, nell’amore a Cristo, da lui cantato in modo ineguagliabile, sia infine nella carità verso i fratelli, che introdusse con rara maestria nella conoscenza della divina Rivelazione.

Autore: papa Benedetto XVI

Spunti bibliografici su Sant'Efrem a cura di LibreriadelSanto.it

Efrem (sant'), La restituzione del debito, ITL, 2011 - 128 pagine
Efrem (sant'), Inni sul paradiso, Paoline Edizioni, 2006 - 368 pagine
Efrem (sant'), , Paoline Edizioni, 2003 - 560 pagine
Efrem (sant'), Inni pasquali, Paoline Edizioni, 2001 - 412 pagine
Efrem (sant'), L'arpa dello Spirito. 18 poemi di sant'Efrem, Lipa, 1999 - 120 pagine



Papa Francesco,Il Patriarca Bartolomeo, Shimon Peres, Mahmoud Abbas: INVOCAZIONE PER LA PACE

L’iniziativa “Invocazione per la pace”, alla quale Papa Francesco ha invitato i presidenti Shimon Peres e Mahmoud Abbas e alla quale partecipa anche il Patriarca Bartolomeo, si svolge nei Giardini Vaticani. Il primo ad arrivare è stato il presidente israeliano Peres, alle 18.10 circa, seguito dopo una ventina di minuti dal presidente Abbas. Il Papa li ha accolti entrambi con un caloroso abbraccio all'ingresso di Casa Santa Marta. Ha avuto un colloquio prima con Peres e poi con Abbas in una sala di Santa Marta, proprio sotto il quadro che raffigura Maria che scoglie i nodi, cui Francesco è molto devoto. Verso le 18.45 circa, i tre si sono incontrati nella hall di Santa Marta ed è presente anche il Patriarca Bartolomeo, arrivato a Roma ieri e che risiede a Santa Marta. Peres e Abbas si sono scambiati un cordiale abbraccio. L'uno ha detto: "I'm glad to see you" e l'altro ha risposto: "I'm glad to see you too". Poi in un pulmino bianco si sono trasferiti al luogo dell’incontro.
Il luogo dove l’evento avviene è un bel prato triangolare che si trova tra la Casina Pio IV, l’Accademia delle Scienze, e i Musei Vaticani. Questo triangolo è orientato verso la cupola di San Pietro. L’incontro avviene tra due siepi molto alte, quindi è un ambiente raccolto.
Sono presenti le delegazioni e i cantori. C’è un’introduzione musicale, una breve monizione in inglese che spiega lo svolgimento dell’evento, e poi ci sono tre momenti che si svolgono in ordine cronologico delle tre religioni, cioè prima il momento dell’ebraismo, poi quello del cristianesimo e poi quello dell’islam. Lo schema è ternario: prima un momento di ringraziamento per la Creazione, poi un momento di richiesta di perdono, poi un momento di invocazione per la pace. Vi sono degli interludi musicali.
Dopo questi tre momenti, c’è di nuovo un breve intervento del lettore che fa la monizione in inglese e introduce l’ultimo momento, che sono i tre interventi del Santo Padre, del presidente Peres e del presidente Mahmud Abbas.
Dopo avere fatto i loro tre interventi, c’è un gesto di pace – probabilmente una stretta di mano comune – e poi c’è il gesto del piantare un ulivo. Dopo le delegazioni passano a salutare il Papa, i due presidenti e il Patriarca Bartolomeo. I quattro protagonisti dell’incontro si recano presso l’Accademia delle Scienze dove c’è un incontro riservato. Dopo questo colloquio Peres e Abbas lasciano il Vaticano mentre il Papa e il Patriarca rientrano a Santa Marta.
Questi i testi dell’Iniziativa “Invocazione per la Pace”:

Introduzione del lettore:
Il Signore vi conceda la pace! Siamo convenuti in questo luogo, Israeliani e Palestinesi, Ebrei, Cristiani e Musulmani, per offrire la nostra preghiera per la pace, per la Terra Santa e per tutti i suoi abitanti. Con Papa Francesco, che ha fortemente voluto questo momento, il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli e tutti i presenti, il Presidente Shimon Peres ed il Presidente Mahmoud Abbas si uniranno a noi in preghiera, esprimendo il desiderio che i loro rispettivi popoli affidino a Dio la comune ed ardente aspirazione alla pace. L'incontro di questa sera si svolgerà in tre tempi, a cui seguirà una conclusione. Ogni tempo sarà dedicato alla preghiera da parte di una delle tre comunità religiose, in ordine cronologico: Ebraica, Cristiana, Musulmana. Ogni tempo sarà suddiviso in tre parti. La prima parte sarà un'espressione di lode a Dio per il dono della creazione, e per averci creato membri di una sola famiglia umana. Nella seconda parte chiederemo perdono a Dio per tutte le volte in cui abbiamo mancato di comportarci come fratelli e sorelle; e per i nostri peccati contro Dio e contro il nostro prossimo. Nella terza parte presenteremo un'invocazione a Dio affinché ci conceda il dono della pace in Terra Santa e ci renda capaci di essere costruttori di pace. Ognuno di questi tre momenti sarà scandito da un breve intermezzo musicale. Una meditazione musicale più prolungata concluderà ognuna delle tre parti principali.
PRIMO MOMENTO: COMUNITÀ EBRAICA
Parte prima: Rendimento di grazie per la Creazione (in ebraico)

Salmo 8
Al maestro del coro. Su "I torchi". Salmo di Davide
[1] O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza, [2] con la bocca di bambini e di lattanti: hai posto una difesa contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli. [3] Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, [4] che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell'uomo, perché te ne curi? [5] Davvero l'hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato. [6] Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi: [7] tutte le greggi e gli armenti e anche le bestie della campagna, [8] gli uccelli del cielo e i pesci del mare, ogni essere che percorre le vie dei mari. [9] O Signore, Signore nostro quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Salmo 147
Inno all'Onnipotente
[1] Alleluia. Lodate il Signore: è bello cantare al nostro Dio, dolce è lodarlo come a lui conviene. [2] Il Signore ricostruisce Gerusalemme, raduna i dispersi d'Israele. [3] Risana i cuori affranti e fascia le loro ferite; [4] egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome. [5] Grande è il Signore, onnipotente, la sua sapienza non ha confini. [6] Il Signore sostiene gli umili ma abbassa fino a terra gli empi. [7] Cantate al Signore un canto di grazie, intonate sulla cetra inni al nostro Dio. [8] Egli copre il cielo di nubi, prepara la pioggia per la terra, fa germogliare l'erba sui monti. [9] Provvede il cibo al bestiame, ai piccoli del corvo che gridano a lui. [10] Non fa conto del vigore del cavallo, non apprezza l'agile corsa dell'uomo. [11] Il Signore si compiace di chi lo teme, di chi spera nella sua grazia. [12] Alleluia. Glorifica il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion. [13] Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. [14] Egli ha messo pace nei tuoi confini e ti sazia con fior di frumento. [15] Manda sulla terra la sua parola, il suo messaggio corre veloce. [16] Fa scendere la neve come lana, come polvere sparge la brina. [17] Getta come briciole la grandine, di fronte al suo gelo chi resiste? [18] Manda una sua parola ed ecco si scioglie, fa soffiare il vento e scorrono le acque. [19] Annunzia a Giacobbe la sua parola, le sue leggi e i suoi decreti a Israele. [20] Così non ha fatto con nessun altro popolo, non ha manifestato ad altri i suoi precetti. Alleluia.
Breve intermezzo musicale
Parte seconda: Richiesta di perdono (in ebraico)
Salmo 25
[1] A te, Signore, innalzo l'anima mia, [2] mio Dio, in te confido: che io non resti deluso! Non trionfino su di me i miei nemici! [3]
Chiunque in te spera non resti deluso, sia deluso chi tradisce senza motivo. [4] Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. [5] Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza, io spero in te tutto il giorno. [6] Ricordati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre. [7] I peccati della mia giovinezza e le mie ribellioni, non li ricordare: ricordati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore. [8[ Buono e retto è il Signore, indica ai peccatori la via giusta; [9] guida i poveri secondo giustizia, insegna ai poveri la sua via. [10] Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà per chi custodisce la sua alleanza e i suoi precetti. [11] Per il tuo nome, Signore perdona la mia colpa, anche se è grande. [12] C'è un uomo che teme il Signore? gli indicherà la via da scegliere. [13] Egli riposerà nel benessere, la sua discendenza possederà la terra. [14] Il Signore si confida con chi lo teme: gli fa conoscere la sua alleanza. [15] I miei occhi sono sempre rivolti al Signore, a lui che a uscire dalla rete il mio piede. [16] Volgiti a me e abbi pietà, perché sono povero e solo. [17] Allarga il mio cuore angosciato, liberami dagli affanni. [18] Vedi la mia povertà e la mia fatica e perdona tutti i miei peccati. [19] Guarda i miei nemici: sono molti, e mi detestano con odio violento. [20] Proteggimi, portami in salvo, che io non resti deluso, perché in te mi sono rifugiato. [21] Mi proteggano integrità e rettitudine, perché in te ho sperato. [22] O Dio, libera Israele da tutte le sue angosce.
Salmo 130
Canto delle salite.
[1] Dal profondo a te grido, o Signore: [2] Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia supplica. [3] Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere? [4] Ma con te è il perdono: così avremo il tuo timore. [5] Spera l'anima mia, attendo la sua parola. [6] L'anima mia è rivolta al Signore più che le sentinelle l'aurora, più che le sentinelle l'aurora. [7] Israele attenda il Signore perché con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione. [8] Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.
Preghiera nel giorno del Kippur
Il tuo servo Davide disse davanti a te: "Chi può scoprire i propri errori? Liberami dagli errori nascosti". Liberaci, O Signore nostro Dio da tutti i nostri peccati, purificaci dalle nostre impurità e inondaci di acqua pura e purificaci, come è stato scritto dai Tuoi profeti: "Vi cospargerò di acqua pura, e sarete purificati da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli io vi libererò". Ed è detto: "Prendi le parole con te e ritorna dal Signore; digli: "Togli tutte le colpe; accetta ciò che è buono, e noi offriremo il frutto delle nostra labbra". Tu sei misericordioso, accetti quanti ritornano a Te, e nel nostro pentimento, Tu hai già promesso, e nel nostro pentimento, i nostri occhi desiderano ardentemente vedere Te. E nel Tuo amore per noi, O Signore nostro Dio, che amasti Israele Tuo popolo nella Tua misericordia, e nella Tua pietà, Tu hai avuto compassione dei figli della Tua alleanza, e ci hai concesso il perdono dei peccati, il perdono delle colpe e l'espiazione del crimine.
Breve intermezzo musicale
Parte terza: Invocazione per la pace (in ebraico)
Preghiera di Nahman di Breslavia
Signore della Pace, Divino Sovrano, al quale appartiene la pace! Costruttore di Pace Creatore di tutte le cose! Sia Tua volontà porre fine alla guerra e allo spargimento di sangue nel mondo, diffondere pace perfetta e meravigliosa in tutto il mondo, così che le nazioni non leveranno la spada l'una contro l'altra, né impareranno più la guerra. Aiutaci e salva tutti noi, fa' che meritiamo di restare fortemente ancorati alla virtù della pace. Fa' che ci sia una pace vera e perfetta fra ogni persona e il suo prossimo, e fra marito e moglie, e fa' che non ci siano divisioni fra i popoli, neppure nel loro cuore. Fa' che ognuno ami la pace e persegua la pace sempre nella verità e nell'integrità, fa' che non cadiamo preda delle divisioni neanche quando provengono da quanti non sono in accordo con noi. Fa' che nessuno di noi mai disonori alcuno sulla terra, grande o piccolo e che davvero possiamo meritare di rispettare il comandamento "ama il prossimo tuo come te stesso", con tutto il cuore, con tutto il corpo, con tutta l'anima e tutti i nostri averi. Fa' che ciò che è scritto sia realizzato in noi: "Concederò la pace sulla terra, e voi riposerete, e nessuno vi farà temere; allontanerò gli animali pericolosi dalla terra, e nessuna spada attraverserà la vostra terra". Dio che è pace, ci benedica con la pace!
Preghiera per la pace
Concedi pace, bontà, benedizione, grazia, amore e rispetto, e misericordia; a noi e a tutto il nostro popolo d'Israele e a tutto il mondo. Benedici tutti noi con la luce del Tuo Volto, Padre nostro. Perché con la luce del Tuo Volto, Tu ci ha dato O Signore nostro Dio, una Torah di Vita, amore e rispetto, e rettitudine e benedizione e misericordia e vita e pace. Sia la tua volontà benedire tutti noi con la Tua Pace.
Meditazione musicale ebraica
SECONDO MOMENTO: COMUNITÀ CRISTIANA
Parte prima: Ringraziamento per la Creazione (in inglese)
Salmo 8
Lettura del Libro di Isaia (65,17-25)
[17]Ecco infatti io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente, [18]poiché si godrà e si gioirà sempre di quello che sto per creare, e farò di Gerusalemme una gioia, del suo popolo un gaudio. [19]Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo. Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia. [20]Non ci sarà più un bimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che dei suoi giorni non giunga alla pienezza; poiché il più giovane morirà a cento anni e chi non raggiunge i cento anni sarà considerato maledetto. [21]Fabbricheranno case e le abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. [22]Non fabbricheranno perché un altro vi abiti, né pianteranno perché un altro mangi, poiché quali i giorni dell'albero, tali i giorni del mio popolo. I miei eletti useranno a lungo quanto è prodotto dalle loro mani. [23]Non faticheranno invano, né genereranno per una morte precoce, perché prole di benedetti dal Signore essi saranno e insieme con essi anche i loro germogli. [24]Prima che mi invochino, io risponderò; mentre ancora stanno parlando, io già li avrò ascoltati. [25]Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme, il leone mangerà la paglia come un bue, ma il serpente mangerà la polvere, non faranno né male né danno in tutto il mio santo monte». Dice il Signore.
(Pausa di silenzio)
Preghiamo:
Dio Padre Onnipotente, noi qui riuniti, noi figli tuoi, Ebrei, Cristiani e Musulmani, tutti riconosciamo Te quale nostro Creatore. Veniamo per renderti grazie per la bellezza e la meraviglia della Tua creazione. Sei Tu, Dio Creatore, Padre di tutti noi, che ci hai posto nella Terra Santa, specialmente benedetta fra tutte le terre perché qui si è realizzata la storia della nostra salvezza. Il nostro ringraziamento condiviso per tutte le Tue benedizioni ci ricordi che siamo fratelli e sorelle, amati dall’Unico Dio nostro Padre, per Cristo nostro Signore. Amen.
Breve intermezzo musicale
Parte seconda: Richiesta di perdono (in italiano)
Lettura da una preghiera di San Giovanni Paolo II
Volgiamoci con fiducia a Dio nostro Padre, che è misericordioso e compassionevole, lento all'ira, grande nell'amore e nella fedeltà, chiediamogli di accettare il pentimento del suo popolo che umilmente confessa i propri peccati e di concedergli misericordia. Preghiamo che contemplando Gesù, nostro Signore e nostra Pace, i Cristiani siano capaci di pentirsi delle parole e degli atteggiamenti causati dall'orgoglio, dall'odio, dal desiderio di dominare gli altri, dall'inimicizia verso i membri di altre religioni e verso i gruppi più deboli della società, come i migranti e gli itineranti. Preghiamo per tutti coloro che hanno subito affronti contro la dignità umana e per coloro i cui diritti sono stati calpestati.
(Pausa di silenzio)
Padre di immensa misericordia, il tuo Figlio, Gesù Cristo, giudice dei vivi e dei morti, nell'umiltà della sua prima venuta ha redento l'umanità dal peccato e nel suo glorioso ritorno chiederà conto di ogni peccato. Concedi che i nostri progenitori, i nostri fratelli e sorelle, e noi, tuoi servitori, che per grazia dello Spirito Santo ci volgiamo a Te con pentimento sincero, possiamo sperimentare la tua misericordia e ricevere il perdono dei nostri peccati. Noi te lo chiediamo per mezzo di Cristo nostro Signore. Amen.
(Pausa di silenzio)
Preghiamo:
Dio Padre Onnipotente, donaci la grazia di presentarci umilmente al tuo cospetto e di implorare il tuo perdono per le offese contro di Te e contro i nostri fratelli e sorelle. Noi non siamo stati custodi della Tua creazione e, specialmente nella Tua Terra Santa, abbiamo intrapreso guerre, compiuto violenza, abbiamo insegnato il disprezzo per i nostri fratelli e sorelle, offendendo profondamente Te, Padre di tutti noi. Donaci la grazia di impegnarci nuovamente per "agire con giustizia, amare la misericordia, e camminare umilmente con il nostro Dio" (Michea 6,8) per mezzo di Cristo nostro Signore. Amen.
Breve intermezzo musicale
Parte terza: Invocazione per la pace (in arabo)
Lettura da una preghiera di San Francesco d'Assisi
O Signore, fa' di me uno strumento della tua Pace: Dove è odio, fa' ch'io porti l'Amore, Dove è offesa, ch'io porti il Perdono. Dove è discordia, ch'io porti l'Unione. Dove è dubbio, ch'io porti la Fede. Dove è errore, ch'io porti la Verità. Dove è disperazione, ch'io porti la Speranza. Dove è tristezza, ch'io porti la Gioia. Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce. O Maestro, fa' ch'io non cerchi tanto: Essere consolato, quanto consolare. Essere compreso, quanto comprendere. Essere amato, quanto amare. Poiché è Dando, che si riceve; Perdonando, che si è perdonati; Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.
(Pausa di silenzio)
Preghiamo:
O Dio, Padre Onnipotente, noi qui riuniti ti preghiamo di trasformarci in strumenti della Tua pace, assetati di giustizia, capaci di perdono e fautori di riconciliazione. Converti i nostri cuori all'azione del Tuo Spirito, apri i nostri occhi per vedere la Tua immagine nel volto di ogni persona, muovi le nostre mani ad unirsi a quelle dei nostri fratelli e sorelle, per costruire insieme un mondo dove tutti possano vivere in pace. Benedici la Terra Santa, affinché da quella Terra benedetta la pace possa giungere fino ai confini del mondo. Nel nome di Cristo nostro Signore. Amen.
Meditazione musicale cristiana
TERZO MOMENTO: COMUNITÀ MUSULMANA
Parte prima: Ringraziamento per la Creazione (in arabo)
Sia lode a Dio, che ha creato il cielo e la terra, che ha convertito le tenebre in luce, che ha fatto sorgere tutte le cose dal nulla, che ha creato noi quale parte migliore della creazione, che ci ha dato forma nella migliore delle forme, dotandoci di udito, vista, intelligenza e cuore. Benedetto sia Dio, sommo Creatore.
O Dio, sia lode a Te, O Signore, lode a Te, O Creatore del cielo e della terra, O Tu che conosci l'ignoto e il manifesto. O Signore e Sovrano di tutte le cose, nel testimoniare che non c'è altro Dio al di fuori di Te e che Tu sei Unico, noi cerchiamo rifugio in Te dal male in noi stessi e dal male di Satana, dai suoi associati, dalla sua bestemmia e dalle sue mormorazioni, e cerchiamo rifugio in Te dalla mancanza di fede e dalla miseria, e cerchiamo rifugio in Te per non far ricadere il male su noi stessi e su nessun altro.
O Dio, sia lode a Te, grande lode, bene e benedizione, noi Ti lodiamo per tutte le grazie che ci hai concesso, visibili e invisibili, nella religione e nel mondo, per le Tue grazie così numerose, che non si possono contare, e Ti chiediamo, Signore nostro, che esse durino in eterno, siano preservate e benedette, e ci aiutino a ricordarci di Te, a ringraziare Te, a meglio adorare Te, fino a che noi Ti adoriamo, Ti ricordiamo e Ti ringraziamo come Tu desideri, sia lode a Te, O Signore, come si conviene allo splendore del Tuo volto e alla grandezza della Tua potenza.
O Dio, Tu sei capace di tutto e noi non siamo capaci di nulla, Tu possiedi tutto e noi non abbiamo nulla, Tu sai tutto e noi non sappiamo nulla, Tu sai cose nascoste, noi Ti lodiamo, Ti ringraziamo per tutti i doni di cui ci hai colmato e per tutto quello che hai fatto per noi, nella religione e nel mondo. Sia lode a Te, Signore nostro, dall'inizio e d'ora in poi, lode a Te, nei tempi buoni e nei tempi cattivi, e sia lode a Te finché non sarai appagato, lode a Te finché non sarai compiaciuto, lode a Te, dopo essere stato compiaciuto; non c'è potenza, non c'è forza, se non in Te.
Breve intermezzo musicale
Parte seconda: Richiesta di perdono (in arabo)
O Dio, nostro Signore e nostro Dio non c'è altro dio al di fuori di Te, Tu ci hai creato e noi siamo tuoi servitori, e ci rimettiamo a Te come meglio possiamo, troviamo rifugio in Te dal male che abbiamo commesso, torniamo a Te per mezzo della grazia che Tu ci hai conferito, e rifuggiamo dalle nostre colpe e dai nostri peccati, perdonaci, poiché non c'è nessun al di fuori di Te che perdoni i peccati.
O Dio, nostro Signore, Dio, il cui nome è santificato nei cieli, la Tua autorità è in cielo e in terra, e dato che la Tua misericordia è in cielo, fa' che la Tua misericordia sia manifesta sulla terra, perdona le nostre colpe e i nostri peccati, Tu sei il Signore di coloro che sono buoni, inondaci con la Tua misericordia, con il Tuo perdono, con la Tua bontà e la Tua guarigione, Tu, il più Misericordioso di tutti.
O Dio, suscita in noi il desiderio di dire la verità, di compiere il bene, di istruire nella virtù, di porre fine a tutto ciò che è proibito, cercando il Tuo generoso Volto, O Padrone di splendore ed onore, fa' che noi compiamo soltanto il bene per il bene di tutti, di tutte le genti, rimuovendo l'ingiustizia dagli oppressi, per ricevere la Tua misericordia che comprende tutte le cose. Aiutaci, O Signore, a fare bene ciò che è giusto, nella giustizia e nella carità, e a porre fine all'indecenza, a tutto ciò che è proibito, al male, all'ingiustizia, all'aggressione.
O Dio, noi cerchiamo rifugio in Te per non perderci e per non essere traviati, per non cadere e per non far cadere, per non compiere il male e per non far subire il male, per non commettere violenze e per non far commettere violenze contro di noi, perdonaci tutti i peccati che abbiamo commesso in tutto questo. O Dio, che sei il più Misericordioso di tutti, poiché la nostra speranza è nella Tua misericordia, e noi temiamo i Tuoi castighi, tienici lontani dagli ingiusti e dai violenti. O Signore del mondo, aiutaci a venire in soccorso di coloro che sono ingiustamente oppressi, in modo che Tu ci conceda in ciò la Tua misericordia, il Tuo perdono e il Tuo compiacimento.
Breve intermezzo musicale
Parte terza: Invocazione per la pace (in arabo)
Lode a Dio, misericordioso, compassionevole, re, santo, pacifico, fedele, sovrano, prezioso, potente, grandioso, creatore, ideatore, formatore.
O Dio, Tu sei pace, e la pace proviene da Te, e a Te la pace ritorna. Tu sei benedetto e Tu sei glorificato, O Padrone di splendore e di onore, ispiraci, O Signore, con la pace e rivelaci la pace e rendici abitatori del regno della pace, fra coloro che non vivono nella paura e nel dolore.
O Dio, cerchiamo rifugio in Te dall'ingiustizia e dall'oppressione, dall'illegittima aggressione, e noi Ti chiediamo, Signore nostro, di farci percorrere il retto cammino, di non perderci e di non farci cadere, credendo in Te e confidando in Te. Guidaci, O Signore, alle parole più preferibili, guidaci, O Signore, agli atti più perfetti, guidaci,
O Signore, alla morale migliore, perché nessuno al di fuori di Te può guidarci, e Tu sei capace di fare tutte le cose.
O Dio, rendici, O Dio, inclini verso tutto ciò che è buono, avversi a tutto ciò che è cattivo, Ti chiediamo di indicarci tutto ciò che è buono e giusto. Donaci, O Dio, sicurezza, pace, tranquillità e fede, per noi e per la nostra gente, le nostre famiglie, i nostri padri e le nostre madri, i nostri figli e le nostre figlie, e per tutta l'umanità e per tutte le nazioni, tutte le creature della Tua grande creazione. Donaci, O Signore, il bene in questo mondo e nell'altro, e proteggici dal tormento del fuoco.
O Dio, porta la pace nella terra della pace, O Padrone di splendore ed onore, rimuovi l'ingiustizia dagli oppressi in questa terra, nutri il tuo popolo che ha fame, e proteggilo dalla paura, tienilo lontano dal male e da coloro che commettono il male, dagli aggressori iniqui, O Signore dei Mondi.
Meditazione musicale musulmana
MOMENTO FINALE
Annuncio
Ascoltiamo ora le parole di Papa Francesco, a cui seguono le parole dei due Presidenti, ognuno di loro prega per la pace.
I due Presidenti e il Santo Padre scambiano alla fine una stretta di mano e piantano un piccolo albero di ulivo, quale imperituro segno del comune desiderio di pace fra il popolo Palestinese e il popolo Israeliano.



radiovaticana.va
08/06/2014