domenica 31 dicembre 2017

Te Deum

L'inno, composto intorno al '400, si compone di tre parti: una prima, ossia una lode trinitaria di Dio onnipotente, una seconda rivolta a Cristo Salvatore e Redentore ed un'ultima parte, presa dai salmi ed ispirata in alcuni punti al Nuovo Testamento.

Con quest'inno si vuole mettere in evidenza il legame stretto che c'è fra la liturgia che celebriamo noi uomini sulla Terra e la liturgia che gli angeli, i santi, i cherubini, i serafini, i martiri e tutte le potenze celebrano nel cielo; essa sfocia nel proclamare il Signore tre volte Santo, riconoscendolo uno e trino e onnipotente in cielo e sulla terra. 
Questo è un richiamo del libro del profeta Isaia:«Vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. 
Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. 
Proclamavano l'uno all'altro: "Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria"».

                                                              Te Deum laudámus: * 
                                                          te Dóminum confitémur. 
Te ætérnum Patrem, * 
omnis terra venerátur.
Tibi omnes ángeli, *
tibi cæli et univérsæ potestátes: 
tibi chérubim et séraphim * 
incessábili voce proclamant:
Sanctus, * Sanctus, * Sanctus *
Dóminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra * maiestátis glóriæ tuae.
Te gloriósus * Apostolórum chorus,
te prophetárum * laudábilis númerus,
te mártyrum candidátus * laudat exércitus.
Te per orbem terrárum *
sancta confitétur Ecclésia,
Patrem * imménsæ maiestátis;
venerándum tuum verum * et únicum Fílium;
Sanctum quoque * Paráclitum Spíritum.
Tu rex glóriæ, * Christe.
Tu Patris * sempitérnus es Filius.
Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, *
non horruísti Virginis úterum.
Tu, devícto mortis acúleo, *
aperuísti credéntibus regna cælórum.
Tu ad déxteram Dei sedes, * in glória Patris.
Iudex créderis * esse ventúrus.
Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni, *
quos pretióso sánguine redemísti.
ætérna fac cum sanctis tuis * in glória numerári.
Salvum fac pópulum tuum, Dómine, *
et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, * et extólle illos usque in ætérnum.
Per síngulos dies * benedícimus te;
et laudámus nomen tuum in sæculum, *
et in sæculum sæculi.
Dignáre, Dómine, die isto *
sine peccáto nos custodíre.
Miserére nostri, Dómine, * miserére nostri.
Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, *
quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi: *
non confúndar in ætérnum.


Buon 2018!

Che il Signore vi benedica e vi custodisca.


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sabato 7 ottobre 2017

RATIO SANCTISSIMVM MARIALEM ROSARIVM LATINE RECITANDI

“Est autem Rosarium certa precandi formula, qua quindecim angelicarum salutationum decades, oratione dominica interiecta distinguimus, et ad earum singulas totidem nostrae reparationis mysteria pia meditatione recolimus”  (Lectio IV ad Matutinum ex Breviario in festo Beatae Mariae Virginis a Rosario). 

Incipit Sancti Rosarii recitatio

Iesus (crucem coronae rosarii deosculans)

Se signans supra pectum:

V. Dignare me laudare Te, Virgo sacrata.
R. Da mihi virtutem contra hostes tuos.

Per signum (†) Sanctae Crucis, de inimicis (†) nostris, libera nos (†), Deus noster. In nómine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.

Spiritus Sanctus invocatur:

Antiphona. Veni, Sancte Spiritus, reple tuorum corda fidelium, et tui amoris in eis ignem accende.

V. Emitte Spiritum tuum et creabuntur.
R. Et renovabis faciem terrae.

Oremus. Deus, qui corda fidelium Sancti Spiritus illustratione docuisti: da nobis in eodem Spiritu recta sapere, et de eius semper consolatione gaudere. Per Christum Dominum nostrum. R. Amen.

Actus contritionis: 

Deus meus, ex imo corde Te offendisse me paenitet. Omnia peccata mea detestor quia amissionem caeIi et paenas inferi abhorror; sed maxime quia Te, Deum meum, offendunt, Qui totus bonus es et amore meo totus dignus. Auxilio gratiae tuae ut peccata mea confitear, paenitentiam agam et vitam meam emendem firmiter statuo. Amen.

Formula Rosarium offerendi: 

Domine Deus noster, dirige et educ omnes nostras cogitationes, verba, affectus, opera et desideria ad maiorem Tuum honorem et gloriam. Et Te, Virgo beatissima, a Filio Tuo largire ut attente ac devote hanc coronam Sanctissimi Tui Rosarii recitemus, quam pro Sanctae Matris Ecclesiae atque nostris necessitatibus tam spiritualibus quam temporalibus offerimus, necnon et pro bono vivorum et suffragio defunctorum gratulationis Tuae ac maioris nostrae obligationis.

Mysteria hodie contemplanda gaudiosa – luminosa – dolorosa – gloriosa sunt.

Maria, Mater gratiae,
Mater misericordiae:
Tu nos ab hoste protege
et hora mortis suscipe.

Post enuntiationem singuli mysterii:

Pater, decies  Ave et Gloria Patri recitantur.

In fine singuli mysterii Fatimae prex dicitur:

O mi Iesu, peccata nostra dimitte nobis, ab igne inferni defende nos; perduc in coelum onmium animas, eorum imprimis qui maxime misericordia Tua indigent.




Preghiera alla Vergine del Rosario

Ti saluto, o Maria, nella dolcezza del tuo gioioso mistero e all'inizio della beata Incarnazione, che fece di te la Madre dei Salvatore e la madre dell'anima mia. 
Ti benedico per la luce dolcissima che hai portato sulla terra.
O Signora di ogni gioia, insegnaci le virtù che danno la pace ai cuori e, su questa terra, dove il dolore abbonda, fa che i figli camminino nella luce di Dio affinché, la loro mano nella tua mano materna, possano raggiungere e possedere pienamente la meta cui il tuo cuore li chiama, il Figlio del tuo amore, il Signore Gesù.
Ti saluto, o Maria, Madre del dolore, nel mistero dell'amore più grande, nella Passione e nella morte del mio Signore Gesù Cristo e, unendo le mie lacrime alle tue, vorrei amarti in modo che il mio cuore, ferito come il tuo dai chiodi che hanno straziato il mio Salvatore, sanguinasse come sanguinano quelli del Figlio e della Madre. 
Ti benedico, o Madre del Redentore e Corredentrice, nel purpureo splendore dell'Amore crocifisso, ti benedico per il sacrificio, accettato al tempio ed ora consumato con l'offerta alla giustizia di Dio del Figlio della tua tenerezza e della tua verginità, in olocausto perfetto.
Ti benedico, perché il sangue prezioso che ora cola per lavare i peccati degli uomini, ebbe la sua sorgente nel tuo Cuore purissimo. 
Ti supplico, o Madre mia, di condurmi alle vette dall'amore che solo l'unione più intima alla Passione e alla morte dell'amato Signore può far raggiungere.
Ti saluto, Maria, nella gloria della tua Regalità. 
Il dolore della terra ha ceduto il posto a delizie infinite e la porpora sanguinante ti ha tessuto il manto meraviglioso, che si addice alla Madre dei Re dei re e alla Regina degli Angeli. 
Permetti che levi i miei occhi verso di te durante lo splendore dei tuoi trionfi, o mia amabile Sovrana, e diranno i miei occhi, meglio di qualsiasi parola, l'amore del figlio il desiderio di contemplarti con Gesù nell'eternità, perché tu se!, Bella, perché sei Buona, o Clemente, o Pia, o Dolce Vergine Maria!


sabato 24 giugno 2017

24 giugno - Natività di san Giovanni Battista

Octavo Kalendas Iulii. Luna undevicesima. Anno iubilæi bimillesimo sextodecimo. Natiuitas sancti Ioannis Baptistæ, Præcursoris Domini, ac sanctorum Zachariæ et Elisabeth filii, qui Spiritu Sancto repletus est adhuc in utero matris suæ -

La Nativité de saint Jean Baptiste, précurseur du Seigneur, fils des saints Zacharie et Élisabeth. Il fut rempli du Saint-Esprit dès le sein de sa mère - 

La Natividad de san Juan Bautista, Precursor del Señor, hijo de los santos Zacarías e Isabel; el cual fue lleno del Espíritu Santo estando aún en las entrañas de su madre – 

Natività di san Giovanni Battista, Precursore del Signore, e figlio dei santi Zaccaria ed Elisabétta, il quale fu ripieno di Spirito Santo, mentre era ancora nel seno di sua madre – 

The birthday of the holy Baptist John, the Forerunner of the Lord, the son of Zacharias and Elizabeth, who was filled with the Holy Ghost while yet he was in his mother's womb – 

A Natividade de são João Batista, Precursor do Senhor, filho dos santos Zacarías e Isabel; o qual foi cheio do Espírito Santo estando ainda nas entranhas de sua mãe – 

La Nativitat de sant Joan Bautista, Precursor del Senyor, fill dels sants Zacaríes i Isabel; el qual va ser plé de l'Esperit Sant estant encara en les entranyes de la seua mare.


Francisco de Goya: "San Juan Bautista"

COME PARTECIPARE ALLA S. MESSA

Si sta seduti:

- Durante le letture, escluso il Vangelo;
- all' omelia;
- mentre vengono presentati il pane ed il vino,
- finché non si è risposto all'invito "Pregate fratelli";
- dopo la Comunione,
- in attesa della preghiera finale .

Ci si inchina
(molti si inginocchiano per una personale devozione all’evento):

- durante il Credo
- alle parole "e per opera dello Spirito Santo ...e si è fatto uomo"

Si sta in ginocchio (se è possibile):

- durante la consacrazione, cioè dall'invocazione dello Spirito sul pane e sul vino, fino a "Mistero della Fede"

Si sta in piedi:


- negli altri momenti.

Durante l’omelia presta attenzione con umiltà alla spiegazione della Parola di Dio, può esserti d'aiuto
per viverla nel quotidiano.

Lo "scambio della pace" non è un semplice gesto di cordialità, ma esprime il dono di Cristo che ci impegna nella comunione e nella carità.

Basta scambiarlo con la persona che si ha accanto, senza lasciare il proprio posto (come fanno in molti, creando caos o confusione.)

Volgi lo sguardo all'altare e disponiti, come i discepoli di Emmaus, a riconoscere il Signore nel pane spezzato.

Come ricevere la Santa Ostia della Comunione con Gesù:

- in genere molti la ricevono in mano ma, questa, non sempre è pulita e quindi degna di ricevere Gesù Vivo;
per rispetto a Gesù, quindi, è preferibile prendere la Santa Ostia direttamente in bocca, come da esempio del Santo Padre, quando distribuisce la Santa Eucaristia.

A questo proposito, occorre ricordare che solo le mani consacrate del Sacerdote sono delegate a toccare la Particola Consacrata.

«Il Corpo di Cristo appartiene ai Sacerdoti...  Esso non sia toccato da nessuno che non sia consacrato... eccetto in casi di estrema necessità».




lunedì 19 giugno 2017

Gli amuleti portano male … alla FEDE

Un terreno spesso scelto dai nemici di Dio per confondere i cristiani e indebolire la loro fede, è senza dubbio, l’uso di amuleti e di talismani.
Con questi oggetti si cerca di ottenere la benevolenza e la provvidenza di Dio pensando erroneamente di camminare anche nella fede.
Sarà dunque bene chiarire, una volta per tutte, che questi oggetti non hanno alcun valore, tuttavia il Demonio, colui che crea divisione, può utilizzarne qualcuno per causare il male.
L’ignoranza fa sì che amuleti e talismani abbiano presunti poteri magici e soprannaturali.
Prendiamo il caso della piramidi, alcune pietre o altri oggetti ai quali si attribuisce culto.
Queste cose sono promosse da scuole di pensiero ben lontane dal vero cristianesimo, e tra di essere annoveriamo la Dianetica, la dinamica mentale, lo yoga che in apparenza si presentano buone ed inoffensive, ma nella realtà allontanano l’uomo dalla fede e danno la possibilità al Demonio di fare ingresso nella nostra vita.
Il Demonio è un essere reale, capace di perturbare e rendere infelici le nostre vite.
Dunque, tutte le pratiche di magia sono contrarie alla religione ed è censurabile l’uso degli amuleti. Lo spiritismo implica con frequenza, pratiche di magia o di profezia :per questa ragione, la Chiesa, da sempre, avverte i fedeli ad usare prudenza e ad evitare la trappola di amuleti e talismani e di certe pratiche seducenti.


- Padre Ernesto Maria Caro -