sabato 26 febbraio 2011

Al Sacro Monte di Crea. Tutta la comunità si prepara alla settimana santa









USCITA COMUNITARIA IN PREPARAZIONE
ALLA SETTIMANA SANTA

sono invitati in modo particolare tutti gli operatori pastorali e
quanti svolgono un servizio pastorale
(ma ogni fedele si ritenga invitato)

Sabato 16 aprile 2011
SACRO MONTE DI CREA (AL)

programma

ore  8.00    Ritrovo in via Lattanzio 60
ore  8.15    Partenza in pullman per il SANTUARIO DI CREA
ore  10.30  Visita guidata alle Cappelle
ore  11.20  Celebrazione della liturgia delle ore (ora media)
                    con riflessione spirituale
ore 12.00   pranzo comunitario preparato da volontari presso
                     l'area  attrezzata del Santuario
ore  14.30  Visita guidata al Santuario
                    Conclusione spirituale e possibile passeggiata
                     al parco
ore  18.00  Partenza per Milano con arrivo previsto alle
                    ore 20.00


  • quota di partecipazione con il pullman euro 18,00 - bambini euro 16,00
  • per chi volesse raggiungere Crea con i mezzi propri è gradita l'iscrizione per la partecipazione al pranzo e per i sussidi formativi della giornata. Quota euro 9,00 - bambini euro 7,00

ISCRIZIONI ENTRO IL 4 APRILE 2011

Iscrizioni in segreteria: martedì e giovedì dalle h 10 alle ore 12 - venerdì dalle h 18 alle h 19





mercoledì 23 febbraio 2011

Proposta estiva: andiamo in un campo di lavoro


Quest'anno ai  giovani, dalla prima alla terza media superiore, viene proposta un'esperienza "forte".

Una settimana di lavoro presso la Cooperativa sociale La Ficaia Onlus a Massarosa (Lu).

L'attività principale della cooperativa è nel campo agricolo e il suo obiettivo principale è quello di creare opportunità di lavoro per persone in situazioni di disagio economico, sociale o psichico.
Attraverso il lavoro della terra, la produzione e la vendita di verdura e frutta biologica si cerca di reinserire le persone escluse dal mondo del lavoro e spesso anche dal contesto sociale costruendo progetti di vita attraverso percorsi individuali. 

Vi aspettiamo! Che problemi di ordine economico non siano motivo per non venire.

Don Marco e gli educatori

martedì 22 febbraio 2011

Un colibrì con una goccia d'acqua nel becco. Ecuador ed Argentina: terra di missione per le nostre suore













Riandando alla pagina del Vangelo che è appena stata proclamata, mi sembra che possiamo dedurre che…in Gesù tra il dire e il fare non c’è di mezzo il mare.
In Lui dire e fare sono una cosa sola.
Ciò che dice avviene, ciò che vuole si realizza.
Infatti…nessuna malattia resiste al suo intervento: ha guarito i due ciechi
Nessun spirito malvagio è così ostinato da non arrendersi alla sua parola: ha liberato  l’uomo dallo spirito malvagi oche lo teneva muto…
Nessuna povertà o debolezza, ferita o fragilità è estranea alla sua compassione: nei villaggi e nelle città che visitava, all’annuncio del Vangelo, ha unito sempre guarigioni di ogni sorta.
Ma la missione di Gesù, e oggi quella della Chiesa,  è quella di guarire ogni sorta di malattie o di annunciare  il Vangelo?
Perché ci poniamo questa domanda?
Di solito, infatti, noi disgiungiamo l’annuncio del Vangelo dalla solidarietà, sostenendo che il primo è teoria e l’altra è pratica, e che le belle parole non riempiono lo stomaco.
Ma cos’è più importante per una persona: essere sazi e sani, o trovare  il senso della propria vita?
E per chi ha la responsabilità sugli altri è più importante distribuire buoni sociali,  viveri e indumenti o garantire le condizioni per il rispetto della dignità di ogni persona?
Quando il Papa nel suo messaggio in occasione della giornata missionaria mondiale  afferma che il primo servizio all’uomo è l’annuncio del Vangelo, sta facendo della teoria o si preoccupa davvero del bene della persona nella sua interezza?
Penso che il problema  sia quello di riportare alla unità quello che da principio era unito e che noi invece abbiamo separato: le parole dalle azioni, le idee dai fatti, i principi dalle iniziative concrete.
Il Vangelo è per la promozione integrale della persona.
Quando viene riconosciuta ad ogni persona la dignità di figlio di Dio, quando vengono messi in atto
©     la fratellanza universale,
©     la condivisione dei beni,
©     l’accoglienza,
©     il perdono,

principi proclamati dal Vangelo, nessuna persona si trova in stato di emarginazione o di indigenza.
Duemila anni di cristianesimo, nonostante le  tante contraddizioni trasversali,  sono sotto gli occhi di tutti a dimostrare che il Vangelo è a favore della persona intera; meglio, che il Vangelo crea le condizioni  perché la persona sia promossa nella sua dignità e quindi sia in grado di poter soddisfare o direttamente o indirettamente i propri bisogni primari.
Possiamo allora ancora sostenere il divario tra fame di pane e fame di senso?
Con questo interrogativo  nel cuore  portiamo ora la nostra attenzione a quella porzione di mondo dove il messaggio del Vangelo, sta già per essere fagocitato da un cambiamento culturale e sociale che porta a vivere come “se Dio non esistesse” e non per contrapposizione, ma semplicemente per sovrapposizione: Dio e i valori della fede sono soffocati da altro.
Mi riferisco ai paesi dell’America Latina,  dove l’evangelizzazione nel corso di quattro, cinque secoli di storia è stata capillare.
Non c’è villaggio, infatti, il più sperduto sulle Ande come il più interno nelle pampas, che non abbia la sua chiesa, e non c’è casa che tra i suoi oggetti più cari non custodisca un crocifisso o una immagine della Madonna.
Ma un fenomeno molto diffuso  e che  procede ad una velocità non prevedibile, quello della concentrazione della popolazione nelle grandi città, sta sconvolgendo non solo l’habitat fisico e sociale delle famiglie, ma soprattutto quello culturale e religioso.
Il missionario/la missionaria, le nostre suore, oggi in America Latina non sono più dei pionieri alla ricerca di villaggi sperduti da evangelizzare, ma sono, cito una espressione locale, dei  “curas o hermanas villeros” (sacerdoti e suore di quartiere)   che svolgono la loro missione nelle grandi periferie delle metropoli come Buenos Aires, nelle “villas miserias”, appunto, come vengono chiamate in Argentina , o nelle “invasiones”  in Ecuador, realtà molto simili alle favelas del Brasile, forse più conosciute… 
Si tratta di insediamenti  molto approssimativi  che nascono dalla sera al mattino per mano degli immigrati interni o di paesi confinanti.
Qual è il compito principale dei sacerdoti missionari e in particolare delle nostre suore?
Non primariamente allestire centri caritas per la distribuzione di viveri e indumenti o medicine, ma sostenere e motivare gli ultimi arrivati  a trovare alternative alla rete di illegalità che cerca di avvilupparli,  come in  una mortale ragnatela.
L’attività  missionaria consiste nel recuperare queste persone e le  loro famiglie  ai valori che sono stati loro prima del grande viaggio verso la metropoli, in particolare quelli della fede cristiana.
Le suore cercano in ogni modo di scolarizzare i bambini e i ragazzi, promuovendo la frequenza alla scuola, e l’adempimento dell’obbligo scolastico, prima che l’illegalità malavitosa li recluti. Organizzano un minimo di vita sociale soprattutto per gli adolescenti e i giovani con centri diurni, laboratori,  dove la dignità della persona viene concretamente vissuta anziché solo affermata. Concretamente, evangelizzare è sinonimo di organizzare, a partire dal Vangelo, corsi di informazione e di formazione, attività di recupero per  ragazzi disadattati, di appoggio scolare, di sensibilizzazione sociale, anche se  a volte queste iniziative sono di disturbo alla malavita organizzata  perché sottraggono nuove reclute al loro ingaggio.
In  che cosa siamo interpellati noi, che partecipiamo a questa giornata di sensibilizzazione missionaria?
Se ci sentiamo con le mani legate di fronte alla vastità dei problemi che investono il nostro paese, come non sentire tutta la nostra piccolezza riguardo problemi  meno vicini a noi e certamente più grandi di quelli nazionali?
C’è una storiella molto semplice che voglio proporvi  e che possiamo ricordare facilmente
Durante un incendio nella foresta, mentre tutti gli animali fuggivano
un colibrì volava in senso contrario con una goccia d'acqua nel becco.
"Cosa credi di fare?" gli chiese il leone.
"Vado a spegnere l'incendio!" rispose il piccolo volatile.
"Con una goccia d'acqua?" disse il leone con un sogghigno di derisione.
Ed il colibrì, proseguendo il volo, rispose: "Io faccio la mia parte!"

Ecco quello che possiamo fare noi: la nostra parte.
Oggi la nostra parte può essere il contributo economico per sostenere le iniziative di promozione umana delle nostre comunità che operano in Argentina e in Ecuador.
Ogni giorno “fare la nostra parte” sarà proporzionata alla responsabilità particolare che abbiamo, nella comunità cristiana, nella famiglia e nella società: sempre si tratterà di diffondere, con le parole e con i gesti, la cultura dell’amore  cristiano che è garanzia per una qualità di vita degna della persona, di qualsiasi persona umana.
Chiediamo allora al Signore che ci sostenga nel compiere  sempre la nostra parte anche quando si tratterà di andare contro corrente.

20 febbraio 2011

Giornata di sensibilizzazione missionaria a san Pio V
                                Suore Figlie dell’Oratorio

lunedì 21 febbraio 2011

Giornata Mondiale della Gioventù - "Con gioia profonda, attendo ciascuno di voi personalmente"

Dal 16-21 agosto 2011 si terrà a Madrid la Giornata Mondiale della Gioventù 2011.
Il tema dell'incontro sarà "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede" (Col 2,7).



Papa Benedetto XV invita i giovani con queste parole: “ …Siate “radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (cfr Col 2,7). La Lettera da cui è tratto questo invito, è stata scritta da san Paolo per rispondere a un bisogno preciso dei cristiani della città di Colossi. Quella comunità, infatti, era minacciata dall’influsso di certe tendenze culturali dell’epoca, che distoglievano i fedeli dal Vangelo. Il nostro contesto culturale, cari giovani, ha numerose analogie con quello dei Colossesi di allora. Infatti, c’è una forte corrente di pensiero laicista che vuole emarginare Dio dalla vita delle persone e della società, prospettando e tentando di creare un “paradiso” senza di Lui. Ma l’esperienza insegna che il mondo senza Dio diventa un “inferno”: prevalgono gli egoismi, le divisioni nelle famiglie, l’odio tra le persone e tra i popoli, la mancanza di amore, di gioia e di speranza. “



“……Adesso, in un momento in cui l’Europa ha grande bisogno di ritrovare le sue radici cristiane, ci siamo dati appuntamento a Madrid, con il tema: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (cfr Col 2,7). Vi invito pertanto a questo evento così importante per la Chiesa in Europa e per la Chiesa universale. E vorrei che tutti i giovani, sia coloro che condividono la nostra fede in Gesù Cristo, sia quanti esitano, sono dubbiosi o non credono in Lui, potessero vivere questa esperienza, che può essere decisiva per la vita: l’esperienza del Signore Gesù risorto e vivo e del suo amore per ciascuno di noi.”



“…l’uomo è veramente creato per ciò che è grande, per l’infinito. Qualsiasi altra cosa è insufficiente. Sant’Agostino aveva ragione: il nostro cuore è inquieto sino a quando non riposa in Te. Il desiderio della vita più grande è un segno del fatto che ci ha creati Lui, che portiamo la sua “impronta”. Dio è vita, e per questo ogni creatura tende alla vita; in modo unico e speciale la persona umana, fatta ad immagine di Dio, aspira all’amore, alla gioia e alla pace.”



“..La cultura attuale, in alcune aree del mondo, soprattutto in Occidente, tende ad escludere Dio, o a considerare la fede come un fatto privato, senza alcuna rilevanza nella vita sociale. Mentre l’insieme dei valori che sono alla base della società proviene dal Vangelo – come il senso della dignità della persona, della solidarietà, del lavoro e della famiglia –, si constata una sorta di “eclissi di Dio”, una certa amnesia, se non un vero rifiuto del Cristianesimo e una negazione del tesoro della fede ricevuta, col rischio di perdere la propria identità profonda.



Per questo motivo, cari amici, vi invito a intensificare il vostro cammino di fede in Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo. Voi siete il futuro della società e della Chiesa!



Cari amici, vi rinnovo l’invito a venire alla Giornata Mondiale della Gioventù. Con gioia profonda, attendo ciascuno di voi personalmente: Cristo vuole rendervi saldi nella fede mediante la Chiesa. La scelta di credere in Cristo e di seguirlo non è facile; è ostacolata dalle nostre infedeltà personali e da tante voci che indicano vie più facili. Non lasciatevi scoraggiare, cercate piuttosto il sostegno della Comunità cristiana, il sostegno della Chiesa! Nel corso di quest’anno preparatevi intensamente all’ appuntamento di Madrid con i vostri Vescovi, i vostri sacerdoti e i responsabili di pastorale giovanile nelle diocesi, nelle comunità parrocchiali, nelle associazioni e nei movimenti. La qualità del nostro incontro dipenderà soprattutto dalla preparazione spirituale, dalla preghiera, dall’ascolto comune della Parola di Dio e dal sostegno reciproco.



Cari giovani, la Chiesa conta su di voi!


il discorso completo del Papa:


domenica 20 febbraio 2011

             Le parrocchie del decanato partecipano alla
Giornata Mondiale della Gioventù 2011
           che si terrà a Madrid dal 16 al 21 agosto 2011
                           Il tema dell'incontro sarà
       "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede" (Col 2,7)

I giovani (18 anni compiuti entro la data della partenza) che sono interessati a partecipare prendano contatto, il più presto possibile, con don Marco.

giovedì 10 febbraio 2011

L'acqua, prezioso dono di Dio dal Gruppo il Quadrifoglio

Il mare, i fiumi, i laghi, le cascate sono grandi raccolte di acqua.
Dall'acqua si ricava la corrente elettrica che ci dà la luce e muove i macchinari.

Senza l'acqua non potremmo vivere.

Le piante seccherebbero, la terra assetata non produrrebbe più frutti.

Gli animali morirebbero e anche gli essere umani non potrebbero sopravvivere perchè il nostro corpo è per la maggior parte composta da acqua.

E' bello poter bere l'acqua fresca specialmente quando si può prendere da una sorgente.



Si, l'acqua è un grande dono di Dio, ma in alcuni paesi come l'Africa, dove non piove quasi mai e dove c'è una grande povertà i bambini si ammalano e muoiono.



Noi siamo fortunati perchè l'acqua non ci manca, perciò per rispetto delle popolazioni che non ne hanno, non dobbiamo sprecarla.

Ornella, Chiara, Davide, Daniela, Anna

Non riesco a dormire! - sabato 12 febbraio 2011

STAGIONE TEATRALE RAGAZZI
TEATRO OSCAR 2010-2011

L’OSCAR PER TUTTI
Rassegna di teatro per ragazzi/e di tutte le età,
dai 4 anni in su a cura di Daniela Monico

Continua la programmazione "L'Oscar per tutti" con
NON RIESCO A DORMIRE
Regia di Gabriella Foletto

Teatro d'attore, consigliato ai bambini dai 5 anni in su.
“Ogni sera, quando Bettina va a nanna, trova il suo letto occupato dal personaggio di una fiaba: la famiglia di Orsi usciti dalla fiaba di Riccioli d’Oro, un Principe Ranocchio che nessuno vuole baciare, un Orco che vuole mangiarsela come se fosse marmellata, una Strega con tanto di verruca sul naso che sogna di essere una principessa, per non parlare di Gatti con gli Stivali o Porcellini o Lupi e Nonne di Cappuccetto Rosso.
Bettina non si stupisce e non si spaventa, anzi, inizia a raccontare  a questi strani personaggi buffe storie suscitando la loro curiosità, confondendoli e lusingandoli a tal punto da farli fuggire arrabbiati  o contenti  a seconda dei casi. Solo così, finalmente, la bambina può dormire tranquilla fino al mattino dopo.
Ingresso: 8 euro
Inizio spettacolo ore 16.00
Info 02/36503740 – info@teatrooscar.it

venerdì 4 febbraio 2011

6 febbraio 2011 - XXXIII Giornata della Vita

"Un pensiero speciale vorrei riservare a voi, donne che avete fatto ricorso all’aborto.
La Chiesa sa quanti condizionamenti possono aver influito sulla vostra decisione, e non dubita che in molti casi s’è trattato d’una decisione sofferta, forse drammatica. Probabilmente la ferita nel vostro animo non s’è ancora rimarginata.
In realtà, quanto è avvenuto è stato e rimane profondamente ingiusto.
Non lasciatevi prendere, però, dallo scoraggiamento e non abbandonate la speranza. Sappiate comprendere, piuttosto, ciò che si è verificato e interpretatelo nella sua verità. Se ancora non l’avete fatto, apritevi con umiltà e fiducia al pentimento: il Padre di ogni misericordia vi aspetta per offrirvi il suo perdono e la sua pace nel sacramento della Riconciliazione.
Vi accorgerete che nulla è perduto e potrete chiedere perdono anche al vostro bambino, che ora vive nel Signore. Aiutate dal consiglio e dalla vicinanza di persone amiche e competenti, potrete essere con la vostra sofferta testimonianza tra i più eloquenti difensori del diritto di tutti alla vita. Attraverso il vostro impegno per la vita, coronato eventualmente dalla nascita di nuove creature ed esercitato con l’accoglienza e l’attenzione verso chi è più bisognoso di vicinanza, sarete artefici di un nuovo modo di guardare alla vita dell'uomo."

(Papa Giovanni Paolo II)
Fonte: Evangelium vitae, sez. 99, 25 marzo 1995