domenica 25 luglio 2010

Commissione famiglia Consiglio Pastorale San Pio V-27 aprile 2010

Pastorale familiare verso le persone che convivono senza il
 Sacramento del Matrimonio
"Chiediamo allo Spirito Santo che ci ispiri gesti e segni profetici che rendano chiaro a tutti che nessuno è escluso dalla misericordia di Dio, che nessuno è mai da Dio abbandonato, ma solo e sempre cercato e amato. La consapevolezza di essere amati rende possibile l'impossibile"
                                       Conf. Episcopale Lombarda, Lettera alle famiglie, n.28

Principi ispiratori
In questa declinazione della pastorale familiare si ritengono ancora validi i principi ispiratori del documento generale già redatto dalla commissione famiglia. In particolare si richiama al concetto che è solo l’incontro con il Signore che può dare consolazione a un cuore ferito e che è giusto guardare innanzitutto alle iniziative già esistenti in parrocchia, prima di idearne di nuove.
Destinatari della pastorale
La gamma di situazioni delle famiglie in difficoltà è molto ampia, quindi è importante anche definire con precisione i destinatari di questa pastorale. Le persone della Commissione li hanno identificati in “coloro che convivono senza il Sacramento del matrimonio” (conviventi ma liberi di stato, conviventi ma con uno dei due già sposato in chiesa, persone sposate tra loro solo civilmente).
Si è quindi ritenuto che queste persone meritino un’attenzione particolare che li aiuti a comprendere la loro situazione ecclesiale.
Obiettivi
Gli obiettivi di questa pastorale possono essere riassunti in tre punti principali, ai quali fanno seguito delle proposte operative.
·         Far emergere la situazione e il problema dei "separati fedeli", portando all’interno della Chiesa la voce, le problematiche, soprattutto la sofferenza delle famiglie separate.
·         Far sentire ai separati che "la Chiesa non li ha dimenticati, tanto meno li rifiuta o li considera indegni"
·         Far crescere all’interno della comunità l’accoglienza verso queste persone sofferenti per la percepita distanza dalla Chiesa
Il peso delle parole
La delicatezza e la complessità della tematica richiedono una particolare attenzione alle parole usate.  Siamo infatti immersi in un mondo di discorsi sul tema troppo semplificatori, imprecisi o discriminatori. In particolare, si consiglia di evitare la terminologia "coppie di fatto", che richiama modi di affrontare la questione spesso superficiali e lontani dal pensiero della Chiesa. Da evitare anche la terminologia "famiglie irregolari", che può veicolare un'impressione di condanna e allontanamento dalla comunità. L'espressione "famiglie in difficoltà" può applicarsi ad alcuni di questi casi, ma non a tutti. Si ritiene che l’espressione più applicabile sia - come indicato sopra - “persone che convivono senza il sacramento del Matrimonio”.
Documento di riferimento
Lettera del Cardinale Dionigi Tettamanzi: “Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito”.
Questo documento ci ha particolarmente colpito per i seguenti aspetti, che possono trasformarsi in altrettanti spunti di riflessione:
·         Lo stile colloquiale, paterno e di accoglienza che pervade tutto il documento, lontanissimo da condanne discriminatorie
·         La scelta di non eludere gli argomenti anche più delicati: accoglienza, infatti, non vuol dire nascondere le difficoltà, ma affrontarle in modo sereno
·         L'affermazione ragionata della posizione della Chiesa sull'argomento. E' importante infatti, in questo ambito, evitare il rischio di abdicare alla proposizione dei valori della Chiesa in nome di un mal compresa apertura al dialogo. Il documento dimostra come questa affermazione possa essere fatta in modo non violento e non accusatorio, facendo sempre riferimento alla parola del Vangelo.
Proposte operative
Le proposte operative si articolano in tre aree principali, qui elencate in ordine di priorità e/o fattibilità: "Informare", "Accompagnare e orientare", "Formare"
1) Informare
Si propone di offrire un'informativa generale a tutta la comunità per una conoscenza corretta delle linee pastorali su questo tema. La stessa commissione si è infatti resa conto che la conoscenza di queste tematiche è spesso superficiale, creando terreno fertile per giudizi affrettati e incomprensioni dolorose. La diffusione invece di informazioni corrette può creare il giusto ambiente per far emergere più serenamente la problematica dei separati fedeli.
La metodologia di comunicazione si può sviluppare su più canali, cercando di appoggiarsi a strutture e iniziative già esistenti. I punti seguenti vanno considerati come proposte alle singole realtà, da discutere poi in dettaglio con i responsabili dei relativi ambiti.
·         Buona stampa
Allestimento di un angolo dedicato a questo tema, nel quale venga proposta la lettera del Cardinale ed eventualmente altri testi sull'argomento. La presenza di questo angolo andrebbe segnalata sul foglio della Settimana e riportata anche nell'elenco degli avvisi. Può essere una buona idea accostare a questi testi altri titoli dedicati ai valori cristiani del matrimonio: un altro modo per non discriminare le persone.
·         Orafoglio
Trattazione del tema mediante singoli articoli o con uno "speciale"
·         Centro culturale
Preparazione di un convegno per tutta la comunità, sul tema della lettera del Cardinale
·         Sito webPrevedere una sezione in cui si riportino temi presenti nella lettera del Cardinale e si espongano tutte le iniziative sul tema
·         Cineforum
Inserimento nell'ultima parte del ciclo di uno o più film sull'argomento, con possibilità di discussione
·         Dalet
Collaborazione alla pubblicazione di libretti informativi sul tema
·         Blog "Buone notizie"
Visibilità alle iniziative su questo tema, eventuale pubblicazione di articoli sull'argomento
2) Accompagnare e orientare
·         Per accompagnare i separati fedeli, si ritiene essenziale l'accoglienza personale dei sacerdoti, nel sacramento della Confessione e nell’incontro delle persone nei vari momenti della pastorale ordinaria. Nel sacerdote, infatti, queste persone possono scoprire o riscoprire che la Chiesa non li tiene distanti e non li condanna indiscriminatamente, ma anzi è vicina a "chi ha il cuore ferito".
·         I laici che hanno l'occasione di incontrare situazioni di separati fedeli, ad esempio le coppie di accompagnamento al battesimo, in caso di condivisione della sofferenza di un cuore ferito possono indicare un sacerdote come occasione di incontro, confronto e consolazione.
·         Si può realizzare un Gruppo di preghiera dedicato a chi ha il cuore ferito, come ambito al quale i sacerdoti possono invitare le persone incontrate nella loro pastorale. Il gruppo sarebbe per sua natura aperto a chiunque, quindi non riservato solo ai "separati fedeli".
·         Un altro ambito al quale si potrebbe fare riferimento è quello dell'adorazione del giovedì alle 18:30.
·         Si propone di valutare un progetto di coinvolgimento degli avvocati della Caritas, in modo da poter indicare a coppie in difficoltà un avvocato cattolico, che non sia quindi solo interessato a ricavare profitto dalla difficoltà di una coppia. Si ritiene infatti che nelle prime fasi della crisi di una coppia, si possa fare ancora molto per cercare di trovare una soluzione non drastica, sempre nel rispetto della volontà delle persone coinvolte.
·         Si redigerà una serie di esperienze e iniziative, anche extra parrocchiali, che possono essere di aiuto ai separati fedeli. Tali esperienza possono essere indicate personalmente dai sacerdoti oppure rese visibili sul sito, in articoli dell'Orafoglio o su eventuali libretti sul tema. Alcuni esempi di tali esperienze:
o   Gruppo ARCA  della Parrocchia Suffragio. Gruppo misto di circa 20 coppie (separati fedeli, single, conviventi). Nato 6 anni fa dal bisogno e dall’incontro di  pochi con il parroco don Mirco durante la confessione. Incontri mensili al giovedì allargato a tutte le famiglie su tematiche della famiglia , testi (Lettera del Cardinale Tettamanzi, libro di Martini “Uber Ales”…) preparati a turno da alcuni. Ora il gruppo è seguito dal nuovo parroco don Maurizio. Momento di preghiera insieme ogni 1° venerdì del mese alle 21 con una Messa contemplativa con momenti di silenzio e aperta a tutte le famiglie della parrocchia. Momento conviviale con pranzo comunitario per gruppi famiglia.
o   Esperienze nella Diocesi di Trento con progetto pubblicato sul sito http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/triveneto/trento/00021854_Per_separati__divorziati__risposati.html

3) Formare
Si ritiene utile tenere conto delle iniziative extra parrocchiali, in ambito decanale o diocesano, per offrire formazione a operatori parrocchiali che si possano specializzare sul tema dei separati fedeli. Questi operatori potrebbero poi dare supporto ad alcune delle iniziative prima elencate.
A tal fine si è contattata la coppia dei coniugi Elisabetta e Franco Rivolta, responsabili per la Zona di Milano per questa Pastorale. Per ora nella Diocesi si sono organizzati incontri e Gruppi di Preghiera  nella zona di Varese e nella zona 4 in Brianza (vedi inserto “Primo Piano in diocesi” a pag. 7 su "Avvenire" di domenica 7/02/2010).
A Milano, solo nel Decanato Cagnola si è tenuto un ciclo di tre incontri, rivolto a tutti, nell’ambito psicologico, teologico ed esperienziale, ma altre iniziative su Milano sono ancora tutte da pensare.
Come commissione famiglia decanale e parrocchiale resteremo in contatto con i coniugi Rivolta per essere informati su ciò che verrà proposto sul tema.

Milano, 27 aprile 2010