Questa è una breve descrizione del gruppo Giovani Verso Emmaus: poche righe che riescono a racchiudere il significato profondo che anima questo gruppo, le motivazioni che hanno spinto a crearlo e soprattutto il desiderio di accogliere degli altri giovani che vogliano condividere la preghiera e il loro amore per Gesù.
Giovani verso Emmaus è un cammino di preghiera intrapreso da alcuni giovani che hanno avvertito l’esigenza di incontrare Gesù, conoscerlo e riscoprirlo insieme.
Desiderare di conoscere Gesù, far diventare il suo Vangelo esempio costante nelle scelte della propria vita, sono espressioni che appaiono distanti, retrò rispetto agli insegnamenti e ai modelli della nostra società. Altri sono i comandamenti moderni: apparire, sopraffare, liquefare i legami, evitare gli impegni, porre se stessi al centro del mondo. Ma, il Signore riesce a trovare la strada per il cuore di ognuno di noi anche dove sembra non esserci posto per Lui, la sua voce ci chiama e si fa sentire silenziosa e quieta pur nel caos assordante della modernità. Infatti, è proprio dal vivere in una cultura relativista come questa che nasce ancora più forte l’ansia di incontraLo e di scoprire il Suo amore che è incondizionato e assoluto.
La scelta è stata di ritagliare dei momenti della propria settimana per incontrare Gesù, perché come ogni amicizia anche quella con Lui va coltivata, perché come ogni amico anche Gesù va ascoltato, incontrato e reso partecipe della nostra vita.
Questo è Giovani verso Emmaus, l’incontro di Gesù e della sua parola attraverso due vie diverse e complementari: la preghiera e la catechesi.
I momenti di preghiera consistono, in queste prime fasi di vita del gruppo, nell’Adorazione Eucaristica in cui si entra in comunione con Gesù Cristo, si mette la propria anima a nudo dinanzi a Lui, si prega insieme a Lui e si ascolta quello che Lui sussurra al nostro cuore.
La catechesi è l’ascolto e il commento del Vangelo in cui ogni volta scopriamo, grazie alla sapienza e alle grandi doti comunicative di Don Giovanni, l’attualità della Parola, la possibilità di metterla in pratica, di farla germogliare, di costituirla esempio e monito nelle nostre scelte.
La bellezza di questo momento è data anche dall’incontro con l’esperienza e il punto di vista di ogni giovane che fa parte del gruppo. L’ottica adottata è tale per cui ognuno è dono prezioso per l’altro, è fratello e compagno di viaggio: un passo nell’Amore del Maestro e con il Maestro, è un passo compiuto insieme da tutte le persone che hanno intrapreso questo cammino.Infatti, la fraternità e l’accoglienza cristiana sono due aspetti principali che guidano il nostro gruppo e che si respirano al suo interno. L’impressione che si ha entrando in questo gruppo è di trovare una famiglia in cui ogni componente tende la mano all’altro e lo porta a condividere la propria esistenza, entra in vera comunione con lui.Perché scegliere proprio il passo del Vangelo di Luca che racconta il viaggio di due discepoli verso Emmaus? Perché Emmaus è il simbolo di una sconfitta: i due discepoli tornano a Emmaus, alle loro case che avevano abbandonato per seguire un sogno, per seguire Gesù, l’uomo che loro per tre anni avevano creduto essere il Messia ma che invece, ai loro occhi li aveva abbandonati, morendo in Croce e lasciandoli soli.
I discepoli che rinunciano al sogno dell’Amore incondizionato di Gesù, che tornano mesti a Emmaus sono ognuno di noi: quante volte quando tutto ciò che avevamo programmato nella vita è andato a pezzi, quando il pavimento del nostro castello di certezze è crollato, abbiamo pensato che Gesù ci avesse abbandonato?
Ci sono momenti bui nella vita, quando si subisce il tradimento di un amico, quando entra nella nostra esistenza lo spettro della malattia o quando il nostro amore non è più ricambiato, in cui la solitudine invade la nostra anima spingendoci a pensare che Gesù non sia più lì con noi, in cui il giogo diventa troppo amaro e pesante per non sussurrare nel silenzio: “Padre perché mi hai abbandonato?”
Questo è il nostro ritorno verso Emmaus, pensiamo che il Maestro ci abbia lasciati soli, che la vita ci abbia dimostrato che non ne vale la pena e noi torniamo a Emmaus.
Ma Gesù non lascia mai soli i suoi discepoli. come per i due giovani del Vangelo lascia loro la possibilità di allontanarsi da Lui, ma Lui non si allontana da loro ponendosi al loro fianco e ascoltando le loro pene.
E solo dopo averli ascoltati li riprende con ferma dolcezza e spiega loro i misteri delle scritture e alla fine rimane con loro fino al rivelarsi nello spezzare del pane. Gesù cammina in mezzo a noi e con noi anche e soprattutto nei giorni bui in cui ci prende in braccio e ci sorregge: ascolta in silenzio i nostri lamenti per poi dimostrarci il suo amore, attraverso le parole di un amico che ci tende la mano, un sorriso, il senso di comunione di un gruppo che prega e opera in suo nome. Giovani verso Emmaus vuole proprio essere questo: strumento in mano di Gesù per tendere la mano a chi cerca Cristo e non riesce a scorgerlo perché frastornato nei ritmi frenetici di questa vita moderna o smarrito in quanto lontano dagli affetti familiari, o semplicemente a chi pur comprendendo la vicinanza del Maestro vuole condividere questa gioia con degli amici. E da questo desiderio ne scaturisce un altro che vorrei descrivere attraverso un sogno che ha fatto uno dei giovani del nostro gruppo: “L’altra notte ho sognato che la piccola cappella dove ci riuniamo per l’adorazione eucaristica non bastasse più ad ospitarci, allora ci siamo spostati in Chiesa, ma anche questa era gremita di giovani che erano entrati a far parte del gruppo”. Un dono meraviglioso come l’Amore di Cristo, che Giovani verso Emmaus ci ha permesso di scoprire e riscoprire è troppo grande per non far scaturire il desiderio di condividerlo con più fratelli possibile. Ed è con l’augurio che arrivi presto il giorno in cui la cappella sia troppo piccola, e soprattutto con l’invito a tutti i giovani che lo desiderino a partecipare al gruppo Giovani Verso Emmaus che ritengo sia giusto concludere questa riflessione. Gli itinerari di preghiera sono guidati da don Giovanni Pauciullo e gli incontri si tengono in via Lattanzio 60 presso la parrocchia S. PIO V di Milano alle ore 20:45.
Giovedì 19/03/2009 Adorazione Eucaristica
Giovedì 02/04/2009 Liturgia Penitenziale
Giovedì 09/04/2009 Adorazione Eucaristica (Giovedì Santo) dalle 23:00 in poi
Domenica 19/04/2009 Adorazione Eucaristica (festa della Divina Misericordia)
Venerdì 22/05/2009 Adorazione Eucaristica
Giovedì 11/06/2009 Adorazione Eucaristica
Le riflessioni sul Vangelo sono guidate da don Giovanni Pauciullo e gli incontri si tengono in via Lattanzio 60 presso la parrocchia S. PIO V di Milano alle ore 15.45, Qui sotto le date con i prossimi appuntamenti
Domenica 29/03/2009
Domenica 26/04/2009
Domenica 17/05/2009
Domenica 24/05/2009
Per ulteriori informazioni: don Giovanni 02 55194340 –
scrivi a:buonenotizienews@gmail.com