mercoledì 22 aprile 2015

TU SIGNORE SEI VIA VERITA’ E VITA - don Antonio Berera

Perché Gesù dice: “Non sia turbato il vostro cuore”. I discepoli sono turbati perché Gesù ha appena
annunciato:”Figlioli ancora per poco sono con voi, voi mi cercherete ma… dove vado io voi non potete venire”. E Pietro, il solito Pietro: impulsivo, passionale, determinato nel bene e nel male gli dice: “ Signore dove vai?”gli rispose Gesù dove vado io, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi”.
Davanti al comprensibile turbamento dei discepoli Gesù, consola: “non sia turbato il vostro cuore abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”.
La tenerezza e l’attenzione del Signore nei confronti delle paure dei suoi discepoli mi fa venire in mente l’attenzione e la tenerezza del Signore nei confronti delle paure e dell’angosce di ognuno di noi.
Mai come in questo tempo, la paura ci è compagna di viaggio. La violenza dei fondamentalismi, l’ingiustizia della condizione di milioni di uomini, l’ansia delle migrazioni che coinvolgono il nostro paese, fomentate spesso da ideologie e visioni politiche anti evangeliche.
La crisi e l’insicurezza economica che ci avvolge e che fa traballare la nostra convinzione di essere al sicuro nei paesi ricchi del mondo. La fragilità delle relazioni sociali e famigliari, dove un errore o un fallimento, fanno crollare relazioni consolidate e benedette dalla grazia del sacramento.
L’instabilità addirittura della nostra stessa identità come cittadini e membri di una società e di una cultura quella occidentale che non si sa rinnovare e che perde le sue radici cristiane in nome di un mal interpretato senso della libertà. La stessa identità individuale che viene messa in discussione dalle teorie del “Gender” che con malcelata indifferenza difende i progressi e lo sviluppo dei diritti della persona, negandone l’essenza stessa che sta nella sua originalità e non nella sua omologazione.
Tutto questo ci turba e ci sentiamo dire da Gesù: “non sia turbato il vostro cuore, abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”.
E bello pensare che tutte queste nostre paure e incertezze possono essere messe in Dio, depositate in lui  e lui ci può dare la forza per affrontarle con serenità e caparbietà, di chi non si arrende alla vittoria del qualunquismo o del male, ma combatte se necessario fino alla fine, per il bene e per la speranza. Proprio perché il Signore e compagno del nostro viaggio e proprio perché non ci lascia soli ma e sempre con noi fino alla fine dei tempi, noi sappiamo che il bene vincerà sul male e la storia che stiamo vivendo e che l’umanità vive da sempre è una storia salvata e redenta dalla Pasqua di Cristo.
 Qualcuno potrebbe dire si vero, bello! ma nella concretezza della vita quotidiana come possiamo far
risuonare questo annuncio di speranza? La risposta la troviamo ancora nel Vangelo di oggi: “Gli disse
Tommaso: “Signore non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?” : Io sono la via la verità e la vita”.
 Affrontare il nostro difficile quotidiano, significa affermare ogni giorno ogni momento in ogni situazione difficile della vita questa certezza: Gesù è la nostra via, la nostra verità, la nostra vita. Ma questa fede non basta proclamarla a parole, siamo chiamati a farla diventare vita vissuta, a farla diventare il fondamento delle nostre certezze, a farla diventare: l’una certezza della nostra esistenza. Gesù è il Signore e noi siamo chiamati a fare come Tommaso, la nostra professione di fede:  “Mio Signore e mio Dio” . Il primato di Gesù nella nostra vita presuppone che, niente è sopra di lui. Nemmeno le nostre regole nella legge, nessun altra via è più importante di lui e questo per noi è davvero difficile. Dare il primato a Dio a scapito delle nostre sicurezze e certezze, dei nostri pensieri e ragionamenti, delle nostre presunzioni e dei nostri pregiudizi.
Fidarsi solo di lui e del suo vangelo.  Questa fede che nasce dalla Pasqua è dono del risorto, a ognuno di noi spetta di accettarla, rifiutarla o tradurla in vita vissuta, senza chiedere a Dio nessuna prova o nessun segno.
“Disse Filippo: Mostraci il Padre e ci basta” gli rispose Gesù da tanto tempo sono con voi e non mi avete ancora conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre”. Gesù è l’unica prova che ci è data e in lui c’è tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Aiutaci Signore Gesù 
ad ascoltare la tua parola,
A percepire la tua presenza,
a dire nella fede
tu Signore sei:
la nostra via,
la nostra verità,
la nostra vita.
Amen.


Don Antonio Berera


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