martedì 14 aprile 2015

SCHEDE DI SPIEGAZIONE DEL RITO DELLA MESSA: I RITI DI INTRODUZIONE

SCHEDE DI SPIEGAZIONE  DEL RITO DELLA MESSA

Nella programmazione pastorale di quest’anno il Consiglio pastorale ha pensato di offrire a tutti i fratelli e le sorelle della comunità un percorso di spiegazione del rito della Messa, nelle domeniche del tempo di Pasqua.

Questa scheda può aiutarti a comprendere e vivere sempre meglio, il segno più evidente della tua identità cristiana e a saper rendere ragione, a te stesso e a chi te lo chiede, della tua partecipazione alla messa.


I RITI DI INTRODUZIONE

L’INGRESSO IN CHIESA
Entrare in Chiesa significa accedere in uno spazio sacro, la Chiesa è il luogo dell’incontro con Dio e con la Comunità dei credenti che, come te, condivide la stessa fede e celebra la stessa liturgia. Prima di entrare assicurati che il telefonino sia spento o messo sulla modalità silenziosa. Quando entri sei invitato ad avere un abbigliamento consono alla sacralità del luogo, a tenere un comportamento adatto, rispettando il silenzio e la preghiera degli altri. 
Una volta entrato riconosci la presenza di Gesù Eucaristia facendo una genuflessione o un inchino, recitando una preghiera rivolto verso la cappella eucaristica. Solo dopo rivolgiti agli altari della Madonna o dei Santi per le tue devozioni. Se entri per partecipare alla celebrazione della S. Messa scegli il posto che desideri, saluta il Signore e poi i fratelli di comunità che trovi già in chiesa e preparati alla celebrazione, pregando e leggendo le letture della messa dal foglietto della liturgia che avrai preso entrando. 
Assicurati di avere a disposizione un libretto per i canti e attendi in un clima di raccoglimento e di silenzio.
IL CANTO D’INGRESSO
La funzione propria di questo canto è quella di dare inizio alla celebrazione, favorire la tua unione con gli altri fratelli e introdurti alla celebrazione del mistero. Il canto viene eseguito dalla comunità e dal coro. Se non si esegue un canto si legge assieme il testo proposto dalla liturgia del giorno che si trova sul foglietto. Questo vale per tutti i canti della messa.


IL SALUTO
I primi due gesti che il sacerdote compie sono il saluto all'altare e al popolo. Davanti all'altare il celebrante si inchina profondamente e poi bacia la mensa. Può anche incensare. Perché tanta attenzione? Perché l'altare rappresenta simbolicamente Cristo (Egli è la pietra angolare sulla quale si edifica la Chiesa, Egli è altare, sacerdote e vittima del sacrificio). 
Poi il celebrante accoglie e saluta te, l'assemblea, invitandoti a fare il segno di croce. 
Rifletti un istante sul segno di croce. Con quel gesto tu affermi che l’amore di Dio ti abbraccia, che la famiglia di Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo ti avvolge da capo a piedi e che il suo amore coinvolge i tuoi pensieri (la fronte, la mente), i tuoi affetti (il petto, il cuore), le tue azioni (le braccia). Il Celebrante, che rappresenta il Signore Gesù in questo momento, tiene il posto del padre di famiglia, è colui che presiede l' assemblea dei fedeli e ti rivolge un saluto di gioia e di pace. 
Ti ricorda che siamo stati invitati a un banchetto che è una festa preparata da Gesù per te. 
Dopo il segno di croce, il Sacerdote saluta: “Il Signore sia con voi”, che è come dire: “guarda che il Signore Risorto ora è in mezzo a voi, abita dentro questa assemblea”.
L’ATTO PENITENZIALE
Inserito dentro i riti di accoglienza, è per te una proposta molto interessante. Anche nella tua famiglia può succedere che qualche volta ci siano delle tensioni, dei momenti di incomprensione. E quando tu hai fatto un dispiacere a qualcuno, che cosa fai? Chiedi perdono. Lo stesso compi all’inizio della Messa. 
L’atto penitenziale che vivi dentro la Celebrazione Eucaristica non è prima di tutto un esame di coscienza, ma anzitutto è l’esperienza di un dono che ti viene offerto e che ricevi, di un’accoglienza che Dio fa a te, nonostante i tuoi errori. 
L’atto penitenziale nella Celebrazione Eucaristica è contemplazione della bontà di Dio e, di conseguenza, è riconoscimento del tuo errore; ma al centro vi è sempre Lui, con le sue braccia di misericordia aperte ad accoglierti. 
Quel breve tempo di silenzio che ti viene concesso durante l’atto penitenziale non è per fare un elenco dei tuoi peccati, ma per collocarti di fronte a Dio e per riconoscere che il suo amore ti accoglie e ti rinnova.
IL CANTO DEL GLORIA
Dopo l’atto penitenziale, sei pronto a metterti davanti ad una Parola che ti offre una vita nuova; sei pronto ad accogliere la Parola come rivelatrice del cuore di Dio. Lo stesso canto del ‘Gloria’ nelle domeniche e nelle feste esprime la tua gioia per l’incontro di salvezza al quale sei reso partecipe. 
Il Gloria è un inno di gioia che si rifà al canto degli angeli nella notte di Natale; un inno che rende lode e canta la fede nell’amore della Trinità che ti avvolge.
ORAZIONE ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
I riti di introduzione si concludono con una preghiera recitata dal sacerdote. Questa preghiera esprime i contenuti della celebrazione, richiama il tema centrale della messa o del tempo liturgico che stai celebrando. Da la tua adesione al contenuto della preghiera attraverso” l’amen” che dici alla fine.



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