giovedì 17 maggio 2012

L'Antisemitismo è un tradimento della fede cristiana - Cardinale Koch

Lo ha ribadito il cardinale Koch partecipando ad un convegno dedicato al dialogo fra cristiani ed ebrei
 
''Il flagello dell'antisemitismo sembra essere non estirpabile nel mondo di oggi; e anche nella teologia cristiana l'antichissimo marcionismo e l'antiebraismo riemergono con spirito di rivalsa, e di fatto non solo da parte dei tradizionalisti ma anche nel filone liberale dell'attuale teologia'': lo ha
detto, tenendo la ''Berrie Lecture'' presso la Pontificia Universita' San Tommaso d'Aquino (Angelicum), il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unita' dei Cristiani e della Commissione della Santa Sede per le Relazioni Religiose con l'Ebraismo. Il porporato e' stato invitato dal John Paul II Center for Interreligious Dialogue, diretto dal rabbino Jack Bemporad. La lecture del cardinale Koch e' stata dedicata al dialogo tra i cristiani ed ebrei cinquant'anni sulla base della dichiarazione conciliare sulle religioni non cristiane.

 ''Il dialogo ebraico-cattolico - ha detto ancora il card. Koch, della cui relazione l'Osservatore Romano ha pubblicato oggi alcuni stralci - non sara' mai dunque inoperoso, specialmente a livello accademico, in particolare dal momento che il nuovo corso epocale dato dal concilio Vaticano II riguardo alla relazione fra ebrei e cristiani e' naturalmente messo costantemente alla prova''. Per il porporato, ''la Chiesa cattolica e' costretta a denunciare che l'antiebraismo e il marcionismo sono un tradimento della sua stessa fede cristiana e a richiamare alla mente che la fraternita' spirituale fra ebrei e cristiani ha il suo fermo ed eterno fondamento nella Sacra Scrittura''.

 Per Koch, ''la domanda del concilio Vaticano II di diffondere la mutua comprensione e il mutuo rispetto fra ebrei e cristiani deve continuare a ricevere la dovuta attenzione. Questo e' il prerequisito indispensabile per garantire che non ci sia un ritorno del pericoloso allontanamento fra cristiani ed ebrei, ma che essi rimangano coscienti della loro affinita' spirituale'', per arrivare a una migliore comprensione fra loro, in modo che essi ''come un popolo di Dio portino testimonianza di pace e riconciliazione nel mondo non conciliato di oggi e che possano essere una benedizione non solo gli uni per gli altri ma insieme per l'umanita' intera''.


Fonte: tratto dall'Osservatore Romano,16 maggio 2012

Nessun commento: