lunedì 15 ottobre 2007

CENTRO CULTURALE ARBOR - IL PERCHE' DI UN'IMMAGINE

                                           
Come l'albero piantato lungo
corsi d'acqua,che darà frutto
a suo tempo,
le sue foglie non cadranno mai,,. " (Salmo 1)
 È dal salmo 1 che è tratto il logo del centro culturale Arbor, il salmo delle due vie, il salmo delle decisioni e della speranza. È un salmo impegnativo, carico di una forza propulsiva che spinge ad impegnarsi per il bene e a sceglierlo come vera ed unica strada. Un salmo scomodo forse, che non fa per gli indecisi e che mira ad ammonire chi non sceglie di porre le proprie radici nel bene. L'immagine dell'albero che non muore e che si rinvigorisce lungo le sponde di un fiume è l'immagine più riuscita della vita di un cristiano che fa sul serio e che non perde mai la linfa della speranza. Ma può essere anche un valido simbolo e un buon punto di partenza per un gruppo che miri a promuovere con serietà e coraggio la cultura e la comunicazione. È l'albero, con le sue numerose radici e gli altrettanto numerosi rami che ci ricorda la bellezza di un cammino cristiano, fatto di diverse componenti, di diverse origini, di differenti modi di pensare, che si unisce in un unico tronco, per poi mostrarsi in tutta la sua maestosità nelle sue foglie colorate e nei suoi rami numerosi e robusti. La comunicazione e la cultura hanno bisogno di radici profonde, che cercano linfa vitale nell'acqua viva" del Vangelo e nella figura esemplare di Gesù e dei santi. Le radici devono essere necessariamente forti e robuste, in modo da non sopperire di fronte al dubbio, ad una comunicazione deviata e deviante, ad attacchi continui e costanti, che mirano non tanto a distruggere il tronco, quanto a staccare le radici. È necessario che siano profonde, mai in superficie e costantemente rivitalizzate e rinnovate dalla linfa della Parola. Il nostro cammino di uomini e donne che si impegnano nella cultura e nella comunicazione dovrà essere proprio così. Schietto, moderno, costantemente rinnovato ed autocritico ma soprattutto radicato nei valori della fede e della profondità spirituale. In questo il Centro culturale accetta la sfida. L'immagine che abbiamo scelto dovrà fornirci costanti spinte verso una comunicazione seria e moderna. Il Centro culturale Arbor ritrova nell'immagine biblica dell'albero che affonda le radici lungo corsi d'acqua, l'invito ad una specifica responsabilità: quella di offrire alla Comunità possibilità concrete, spiragli credibili di profondità.Non soltanto un nutrimento indirizzato ai singoli, ma una proposta diretta alle persone. Difatti il Vangelo non è rivolto semplicemente all'individuo, ma alla cultura che plasma la crescita e il divenire spirituale del singolo. L'albero è un compagno silenzioso, umile, protagonista non citato, presente con discrezione nelle nostre passeggiate, nel nostro stesso cercare ossìgeno, aria e libertà. Si staglia nella sua antica maestosità, poggiando le sue ferme radici nella profondità, radici che sanno nutrire tutto il resto..
Don Giovanni

mercoledì 10 ottobre 2007

Gruppo Corale San Pio V


Alla Messa festiva delle ore 11.00 partecipano sempre i cantori del Coro San Pio V con canti polifonici in presenza di solennità o all’unisono nelle domeniche normali. Ciò costituisce n momento proficuo di collaborazione fra coro e assemblea insieme alla scelta di canti aderenti ai vari momenti liturgici. Il gruppo si costituisce nel gennaio 1958, voluto dall’allora parroco don Antonio Raminelli e formato e diretto dal maestro Giovanni Moraschi, insegnante presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Milano. Segretario coordinatore venne nominato Ortensio Paganini che tiene l’incarico per moltissimi anni ed è tutt’ora vivente.
I risultati dell’iniziativa sono incoraggianti non solo sotto il profilo musicale: nell’ambito del gruppo nascono amicizie sincere e durature e, pur nell’avvicendarsi delle tante perdite e l’introduzione di nuovi elementi, questo “sodalizio” dura ancora, tanto che alcuni di essi valutano anche più di quarant’anni di presenza interrotta. Tra questi, il maestro Beppe Moraschi, il quale sostituisce il padre Giovanni che lascia la guida del Coro nel 1978 per motivi di salute. Da quasi trent’anni egli dirige il gruppo con grande competenza e dedizione; ne arricchisce il repertorio con brani da lui composti o dei quali esegue gli arrangiamenti egli adattamenti a più voci. Inizia l’attività in parrocchia come organista e aiuto del padre e quando gli subentra nella direzione si avvale della collaborazione di organisti quali Maurizio Zanini e Graziella Vitali che ora ne è l’indispensabili maestro collaboratore. In questo momento della sua lunga storia, il coro è carente soprattutto nel settore “tenori” e si fa appello a chi avesse attitudine e amore per il canto perché entri a farne parte.
I contatti si possono prendere in segreteria parrocchiale oppure rivolgersi a Graziella Vitali in chiesa dopo la Messa festiva delle ore 11.00. Il gruppo si riunisce per le prove una volta alla settimana, il giovedì sera alle 21.00 nei locali della parrocchia o in chiesa. Per tanti anni le riunioni per le prove sono stati incontri attesi, pervasi dall’allegria e dalla gioia di ritrovarsi a cantare insieme, e, sempre, gli avvenimenti lieti o tristi della vita di ciascuno condivisi da tutti. Ora “gli anni e gli affanni” e gli impegni di ognuno, alcune volte, rendono le prove più “faticose”, ma con l’aiuto di Dio, l’apporto di nuovi elementi che vorranno unirsi a noi e il sempre rinnovato impegno di ciascuno ci auguriamo di poter continuare ad accompagnare col canto le funzioni liturgiche.


Per contattarci: buonenotizienews@gmail.com

Giornata Missionaria Mondiale 2007


lunedì 1 ottobre 2007

IL GRUPPO QUADRIFOGLIO


Il Gruppo Quadrifoglio ha oramai festeggiato i suoi 25 anni di attività.
Infatti era il 1981 quando don Diego Banti, con la particolare sensibilità che lo caratterizzava, propose di dare l’ avvio a un gruppo di persone che avesse una particolare attenzione verso il mondo dell’handicap e che fosse anche il segno dell’amore del Signore verso tutti. Nacque così il Gruppo Quadrifoglio, occasione d’ incontro, di svago e di formazione per le persone diversamente abili e di sostegno per le famiglie.
In questi anni tante cose sono cambiate: volontari, ragazzi, sacerdoti….. anche le attività si sono diversificate dando vita a momenti settimanali dedicati al lavoro manuale e a incontri domenicali.
All’inizio i ragazzi erano pochi, pochi i volontari e poche le attività. Ma col passare del tempo i ragazzi si sono moltiplicati, le attività si sono diversificate ed anche i volontari hanno raggiunto un buon numero.
Il gruppo settimanale è composto da 11 ragazzi:

Angelo, Pierangela, Patrizia, Davide, Daniela, Chiara, Ornella, Umberto, Federico, Simonetta, Claudio

Ma altri stanno per aggiungersi.
Angelo è il pilastro del Quadrifoglio, avendo “frequentato” fin dall’inizio.
Attualmente i volontari sono dieci e si alternano nelle diverse giornate seguendo i ragazzi nelle attività per le quali sono meglio portati. Si è iniziato con la dattilografia, poi la pittura su stoffa, il disegno, i giochi, e la composizione di brevi testi scritti dai ragazzi che, due volte all’anno, vengono pubblicati sul giornalino del Quadrifoglio. La catechesi ha un ruolo di primo piano; si è affrontato anche il teatro, il mimo, il cartonaggio e la ceramica. Ora che l’oratorio non è agibile, gli incontri sono ridotti a tre pomeriggi la settimana: il lunedì, mercoledì e giovedì dalle 15.30 alle 18.00, ma appena avremo la sede nuova, destinata solo a noi, nel cuore dell’oratorio, riprenderemo a trovarci anche il martedì. Il gruppo si autofinanzia in tutto. Pensa al materiale, alle merende, alle pizzate fuori sede due volte all’anno, ai regali dei compleanni, di Natale, Pasqua e alle rare gite. Purtroppo gli incassi delle mostre che vengono allestite a Natale, Pasqua e fine anno, non bastano.
Abbiamo il grande problema di andare a prendere e riportare a casa le persone che non possono venire da sole, alcune delle quali sono piuttosto anziane. Ci servirebbe un pulmino con disponibilità di un’autista per poter fare qualche gita in più, perché i ragazzi ci tengono veramente tanto!
Un’altra forte necessità è la partecipazione di qualche volontario giovane.
                  ………….e la domenica ???......
Accanto all’attività settimanale del gruppo, esiste un piccolo numero di volontari, che organizza un’attività di tipo ricreativo per alcuni dei ragazzi che frequentano durante la settimana e altri che normalmente frequentano associazioni, scuole o corsi all’esterno. Sono presenti alle uscite cinque volontari e circa dieci ragazzi/e diversamente abili; le uscite possono comprendere visite a musei e mostre, la partecipazione a spettacoli teatrali e concerti e qualche volta “pizzata” in occasione delle festività natalizie e pasquali.
A giugno poi, riusciamo ad organizzare una bella gita fuori porta, con il treno o il pullman.
Il fine del gruppo è duplice: da una parte creare per questi amici occasioni di svago, durante le quali stare in compagnia e uscire dal contesto familiare e istituzionale, dall’altra dare la possibilità ai loro familiari di avere un piccolo spazio per loro stessi. La “buona notizia” è che questa parte del gruppo ancora riesce ad incontrarsi, anche se solo una volta al mese. La difficoltà ad incontrarsi più volte sta proprio nell’esiguo numero di volontari, che non permette di poter avere una turnazione o una copertura in caso di assenze e anche di poter fare qualcosa di più impegnativo per variare le attività da proporre ai nostri amici del gruppo.
Sicuramente partecipare al gruppo Quadrifoglio è un’esperienza divertente, ma specialmente permette di scoprire come, andando incontro a persone che hanno bisogno di te, puoi ricevere in cambio molto di più!!
In questi anni anche la società è cambiata e così, se prima si diceva “handicap”, poi “disabili”, ora si dice “diversamente abili”, per sottolineare una particolarità che, per chi vive questo gruppo è sempre stata chiara.
E’ quella della logica della parabola dei talenti. I talenti, le diverse abilità, il Signore le ha donate a tutti, bisogna solo scoprirle e farle fruttare. Il gruppo Quadrifoglio vuole essere il posto dove i diversi talenti di tutti vengono alla luce e danno frutti. Molti hanno potuto vedere i lavori fatti in questi anni e ci hanno incontrato in varie occasioni. Noi volontari ringraziamo il Signore perché ci viene donata l’opportunità di fare un’esperienza viva d’amore e d’amicizia. I ragazzi con la loro gioia, spontaneità, voglia d’imparare e lavorare ci educano al Suo amore.
E di tutto ciò siamo grati al Signore.
       I ragazzi, le ragazze ed i volontari del Quadrifoglio