mercoledì 15 marzo 2006

La Scuola di danza nel Progetto Educativo dell'Oratorio

La Scuola di danza in San Pio Vè nata nel 1999 da un progetto di don Stefano Buttinoni. La Scuola è nata dall'esigenza di offrire all'interno dell'oratorio un'attività al femminile che potesse insegnare non solo un giusto ed equilibrato rapporto con il proprio corpo, ma anche dare una forte occasione di socializzazione, un luogo umano cioè, dove crescere nelle relazioni e nell'autostima. L'allieva è al centro dell'attenzione. La danza è un mezzo attraverso il quale s'impara ad accettare ed apprezzare nel giusto equilibrio il proprio corpo, le proprie limitazioni e capacità. Il confronto continuo con le compagne di corso deve servire da stimolo e mai tramutarsi in competizione negativa.
Progetto allievo
A chi frequenta il Corso di Danza, viene richiesto:
- puntualità: presentarsi un orario significa rispetto verso se stesse e verso le compagne di corso che altrimenti verrebbero distratte;
- attenzione al corpo : alimentazione, attività fisica, riposto, pulizia personale;
- impegno ed educazione alle scelte: danzare non è indispensabile, se si è scelta questa attività si deve seguire con impegno, per rispetto verso se stessi e verso i genitori che spendono i soldi. Nella vita ci si trova sempre davanti a delle scelte. Quelle fatte vanno affrontate e portate a termine.
- autosufficienza e realtà: i punti citati in precedenza permettono di raggiungere un buon equilibrio personale e credere nelle proprie capacità, divenendo quindi autosufficienti e sicuri.
Progetto assistenti
A queste ragazze non viene delegato l'insegnamento della tecnica, la quale richiede anni di preparazione ed una buona dose di esperienza, ma si chiede cura ed attenzione verso il prossimo.Sono e dovono essere dei riferimenti per le allieve per cui:
- il rendimento scolastico deve essere costante. Un eventuale calo di giudizi verrà discusso con la famiglia e si potrà decidere una "pausa di studio".
- L'ordine personale durante le lezioni deve essere esemplare.
- La disponibiltà verso i piccoli deve essere immediata e spontanea.
- E' importante che, in aggiunta alle insegnanti, seguano la crescita delle allieve non solo in termini tecnici, ma in relazione tra le persone collaborando anche con altre (ad esempio la catechesi).
- La dirittura morale deve essere nota: ogni istante della vita è parte di questa e alle allieve è di esempio sempre, dentro e fuori la scuola.